Cultura

Matrimoni misti: uniti finché fede non vi separi

Sono ferree le leggi islamiche per quel che riguarda i matrimoni interreligiosi

di Roberto Beccaria

Sono ferree le leggi islamiche per quel che riguarda i matrimoni interreligiosi: una donna islamica non può sposare un uomo cattolico che non abbia fatto la Shahada, cioè la professione di fede in Allah. E questa professione va fatta ovviamente in arabo, l?unica lingua in cui può essere letto e pronunciato il Corano. Consiste nel ripetere tre volte «Non c?è Dio se non Allah e Maometto è il suo profeta». Lo stesso grido che i muezzin alzano dall?alto dei minareti di tutte le moschee del mondo. E se a essere islamico è l?uomo? Peggio ancora: i figli non potranno essere educati alla fede cattolica, e se la donna non lo accetta, rischia (è accaduto spesso) di vederseli rapiti.

Ma a fronte di queste limitazioni della libertà, l?Occidente non pecca di un ?eccesso di democrazia?? E le autorità cattoliche non hanno regole a riguardo di matrimoni misti? «È diverso il concetto di fondo», dice padre Bernardo Zonta, responsabile del Segretariato migranti della diocesi di Brescia e consulente della Cei in materia di matrimoni interreligiosi. «Il cattolicesimo predica la libertà e l?amore, non regole da seguire, che sono solo la conseguenza, non la premessa». Padre Zonta assicura che per i cattolici, uomini o donne che siano, non esistono regole da dettare alla persona amata: «Al massimo è la discrezione del sacerdote con cui viene fatto il consenso, che può decidere se consigliare o meno il matrimonio. È un consiglio: se non siete d?accordo adesso sull?educazione dei vostri figli, per esempio, credete di esserlo domani? Di mezzo c?è il bene e la felicità della coppia, così come in una qualsiasi altra unione». Sempre di più, così, accade che vescovi e sacerdoti mettano in guardia le donne cattoliche dallo sposare un musulmano e dal trasferirsi in un Paese arabo. Ma, si sa, quando ci si innamora il futuro appare sempre roseo. Così i matrimoni tra cattolici e musulmani in Italia sono in aumento: gli ultimi dati Istat, che risalgono al 1994, parlano di 2.280 matrimoni interreligiosi con rito cattolico e altri 8.737 con rito civile. In totale, mille in più del 1993.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.