Famiglia
Matrimoni misti: sono tanti, ma spesso finiscono
Oggi sono oltre il 14% delle unioni, ma l'80% si conclude con una separazione
In controtendenza rispetto ai matrimoni fra italiani appaiono i cosiddetti “matrimoni misti”, decisamente in aumento. I matrimoni tra uomini italiani e donne straniere sono piu’ che raddoppiati (da 6 a 12mila nel decennio 1992-2003) E, piu’ in generale, l’Eurispes rileva che la percentuale di matrimoni misti e’ in costante crescita: si passa dal 3,3% del 1993 al 14,3% del 2005. Se all’inizio degli anni Novanta la quota dei matrimoni con almeno uno straniero era del 3,2% delle unioni celebrate in Italia, nel 2005 la percentuale e’ salita al 14,3%. La composizione dei matrimoni misti evidenzia che nella maggior parte dei casi (59,1%, pari a 21.210) si tratta di uomini italiani che sposano donne straniere; seguono i matrimoni tra due coniugi stranieri (27,45%), che passano da 1.600 del 1995 a 8.793 nel 2005, mentre scende al 13,4% (4.809 in valori assoluti), l’incidenza delle nozze tra donne italiane e uomini stranieri, che rimane un fenomeno di piu’ limitata entita’. Gli uomini italiani, diversamente dalle donne, intorno ai 40 anni sposano, prevalentemente, straniere con circa 10 anni di meno. Le donne, invece, preferiscono in genere uno sposo straniero coetaneo.
La solidita’ dei matrimoni misti e’ comunque piuttosto bassa. Il valore percentuale dei divorzi e delle separazioni si aggira attorno all’80%. In pratica una coppia mista su tre si separa e il tasso di divorzio e’ circa il doppio di quello italiano. Il tasso di fallimento di questi matrimoni, comunque, sembra suggerire il fatto che molte coppie non siano all’altezza della sfida del rapporto interculturale. L’ampia prevalenza di acquisizioni della cittadinanza italiana per effetto del matrimonio (quasi il 90%) puo’ in ogni caso, secondo il Censis, dare adito al sospetto che talvolta possa trattarsi di matrimoni di comodo, favoriti da un periodo di residenza necessario molto esiguo (appena 6 mesi).
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