Formazione

Matrimoni gay, parola alla Consulta

Attesa per oggi la sentenza sul divieto di nozze per coppie dello stesso sesso

di Redazione

C’e’ attesa per l’udienza che si terra’ questa mattina al palazzo della Consulta sul divieto di matrimonio per coppie dello stesso sesso. I giudici della Corte Costituzionale si chiuderanno in camera di consiglio nel pomeriggio e la sentenza potrebbe giungere in giornata; una pronuncia che, in caso positivo, le associazioni favorevoli alle ‘nozze gay’ gia’ definiscono “storica”.

Tutto nasce dalla ‘vicenda’ di Francesco Piomboni e Matteo Pegoraro, la prima coppia omosessuale in Italia a presentare le pubblicazioni di matrimonio al comune di Firenze nel 2007 e a proporre ricorso al Tribunale ordinario di Firenze e successivamente alla Corte d’Appello contro il diniego dell’ufficiale di stato civile di Palazzo Vecchio di concedere le pubblicazioni. La Corte Costituzionale si pronuncerà in merito all’ammissibilità di due dei quattro ricorsi presentati ai tribunali di Trento, Venezia, Ferrara e Firenze da coppie di persone dello stesso sesso, impugnando in sede giudiziale il rifiuto alle pubblicazioni ricevuto dai rispettivi comuni di residenza.

La Consulta si ritroverà a deliberare sulla legittimità costituzionale di alcuni articoli del codice civile (rticoli 93, 96, 98, 107, 108, 143, 143-bis, 156-bis) che, in materia di matrimonio e famiglia, nel riferirsi genericamente a “marito” e “moglie”, discriminerebbero le coppie di persone dello stesso sesso.

Altre due coppie, una delle quali è fiorentina e l’altra ferrarese hanno ottenuto per i loro ricorsi la remissione alla Consulta.

Il Comitato nazionale per il riconoscimento del matrimonio tra persone dellostesso sesso “Sì, lo voglio” sostiene che «in Italia non esiste una definizione legale di matrimonio, né un divieto espresso al matrimonio tra persone dello stesso sesso, né la differenza di sesso è esplicitamente richiesta quale condizione per contrarre matrimonio».

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.