Non profit

Matrimoni cinesi senza documenti

La pratica di sposarsi solo davanti ai parenti é comune in diverse zone rurali della Cina (di Barbara Ghiringhelli).

di Redazione

Sono volontaria di uno sportello per stranieri in provincia di Prato e a volte non so come leggere i comportamenti di alcuni adulti cinesi che non posso aiutare a fare le pratiche di ricongiungimento o riunificazione familiare perché mi dicono di essere sposati, ma non hanno un documento che lo dimostra. Qualcuno mi ha parlato di matrimonio in famiglia e quindi senza documenti. Lo fanno in Italia perché sono clandestini o è una loro tradizione? Elena (email) La questione che lei mi pone ha un perché da ritrovarsi in Cina, oltre che nella situazione di clandestinità vissuta in Italia. Quella di sposarsi solo davanti ai parenti è ancora oggi una pratica diffusa in diverse zone rurali cinesi. È importante essere a conoscenza di questo fenomeno risalendo alle ragioni che vi stanno alla base. Se per alcune coppie ?sposatesi in famiglia? in Italia la non registrazione del matrimonio è una pratica che dipende dalla loro condizione di clandestinità che non permette di sposarsi davanti a un funzionario italiano (o cinese se c?è anche il problema dell?età) a causa della mancanza di documenti di riconoscimento e di residenza, per coloro che si sposano ?solo in famiglia? in Cina il motivo della scelta è la giovane età poiché in Cina, Paese in cui la pianificazione familiare è disposta dalla Costituzione, l?età minima per il matrimonio fissata per legge è piuttosto alta. La legge sul matrimonio del 1981 all?art. 5 regola che “nessun matrimonio può essere contratto prima del raggiungimento dei 22 anni di età per l?uomo e dei 20 anni per la donna” e che “vengono incoraggiati matrimoni e nascite ad età maggiore”. Vigono in Cina una serie di regolamenti provinciali che riprendono la norma statale adottandola alla situazione locale e pertanto in non poche zone il limite di età si innalza ulteriormente. Nel regolamento approvato nell?81 nella zona di Shanghai, l?età minima per il matrimonio è stata fissata a 25 anni per i ragazzi e 23 per le ragazze della zona rurale e a 27 e 25 anni nell?area urbana. Questa è però solo una delle azioni previste dalla pianificazione familiare che prevede anche la liberalizzazione dell?aborto, la sterilizzazione, la politica del figlio unico (che consiste in una serie di vantaggi per le coppie che sono in possesso dell?attestato di figlio unico e in regole precise relative a quando alla coppia è permesso avere altri figli, per esempio grave malattia invalidante non ereditaria del primo figlio). La pianificazione familiare e la programmazione demografica controllata dalle autorità ha comportato che oltre al fenomeno dei matrimoni in famiglia non registrati vi sia anche quello dei bambini fantasma, cioè nati illegalmente a seguito dell?evasione della regola del figlio unico e che non vengono dichiarati dai genitori per non vedersi applicate le sanzioni. È evidente come questa realtà sia in grado di creare situazioni complicate per gli immigrati quando si trovano a dover dimostrare un reale legame coniugale o di filiazione in modo da registrarsi e regolarizzarsi come famiglia in Italia. Non necessariamente quindi si deve dubitare o essere sospettosi quando un adulto cinese ci conferma di essere sposato e di avere famiglia, ma non è in grado di dimostrarcelo con i documenti! È chiaro che aiutare tali famiglie, in relazione alla regolarizzazione del soggiorno, può non essere facile e la modalità di aiuto va studiata sul singolo caso. Barbara Ghiringhelli

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