Politica
Mascherine, i conti non tornano
La Protezione civile ha fatto contratti per 344.870.895 mascherine facciali di vario tipo e 2.560 ventilatori polmonari. Ma quante sono quelle che servono? 50 milioni o 90 milioni al mese? I numeri a confronto, al Question Time della Camera
di Redazione
«Alla data odierna [ieri, ndr] il Dipartimento della Protezione civile ha sottoscritto oltre 60 contratti con ditte operanti nella produzione e distribuzione dei presidi medici necessari al contenimento dell’epidemia da Coronavirus. Con tali atti sono stati fino ad oggi stipulati contratti di acquisto per dispositivi di protezione individuale e dispositivi medici per un importo complessivo di 490 milioni di euro, nell’ambito del quale sono comprese 344.870.895 mascherine facciali di vario tipo e 2.560 ventilatori polmonari. In proposito faccio presente che ad oggi sono stati ricevute e distribuite alle regioni 25.205.000 mascherine chirurgiche FFP2 e FFP3. Inoltre sono in corso di acquisizione altri dispositivi di protezione individuale e medici, a seguito di procedure bandite da Consip SpA, per un importo complessivo di euro 317.613.142,58 euro nell’ambito delle procedure di gara avviate. Consip ha già posto in essere ordini a fornitori che sono in corso di esecuzione per un importo pari ad euro 202.821.084 euro. In queste procedure è prevista altresì l’acquisizione di 2.249 ventilatori polmonari»: così ieri Federico D'Incà, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, ha risposto a un’interrogazione parlamentare sul fatto che regioni e comuni, ospedali, RSA, strutture residenziali… continuino a sollecitare l’arrivo delle mascherine perché gli operatori ne sono privi.
Roberto Giachetti, nella replica, ha evidenziato come i conti non tornino: «Lei ha parlato di 300 milioni di mascherine: sarebbe interessante sapere a chi sono state date queste mascherine, perché ci sono molte regioni come la Campania che oggi lancia un appello disperato al Presidente del Consiglio perché dice che non ha ricevuto assolutamente nulla. […] Qual è la quantificazione reale delle esigenze mensili? Il commissario Borrelli ha parlato nei giorni scorsi di 50 milioni; il commissario Arcuri ieri ha parlato di 90 milioni. È una differenza non da poco: è il doppio. Ma questa dotazione soprattutto a chi serve? Al personale sanitario? Alle forze dell’ordine? All’esercito? Alle RSA degli anziani e dei disabili? Al volontariato? E poi a tutti i lavoratori a cui abbiamo chiesto di continuare con i servizi essenziali? Ma se servono a tutti e adesso si dice che servono anche ai cittadini, 90 milioni può essere l’esigenza reale per il nostro Paese al mese? Sono tutte domande alle quali ovviamente occorre dare una risposta. Si è parlato della produzione nostrana che, si è detto, servirà per produrre 50 milioni di mascherine al mese ma, se ne servono 90 milioni al mese, da dove arrivano ogni mese gli altri 40 milioni di mascherine?».
Foto Unplash
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