Mondo

Martino: due anni per potere in mano a iracheni

Ed ''e' probabile che i militari italiani stiano piu' a lungo dei sei mesi inizialmente previsti''. Sono le previsioni di Antonio Martino, in una intervista al 'Riformista'

di Paolo Manzo

Ci vorranno almeno due anni prima che il potere in Iraq torni nelle mani degli iracheni. Ed ”e’ probabile che i militari italiani stiano piu’ a lungo dei sei mesi inizialmente previsti”. Sono le previsioni di Antonio Martino, in una intervista al ‘Riformista’, nella quale osserva tuttavia che la situazione sembra migliore in Iraq che in Afghanistan. ”Il nord curdo e’ stabile e pacifico e non c’e’ stato l’esodo biblico che si temeva -dice il ministro della Difesa- Al sud ci sono problemi, ma soprattutto di criminalita’; non c’e’ nostalgia del regime ne’ voglia di un governo islamico sul modello iraniano. C’e’ quel triangolo di 80 chilometri tra Baghdad e Tikrit dove si annidano 5.000 saddamiti e molti terroristi accorsi da ogni dove”. ”Penso che la nuova risoluzione Onu prima o poi arrivera’ e aiutera’. Ma attenzione alla fretta -avverte Martino- Il ministro della difesa spagnolo mi ha raccontato di un incontro con un esponente iracheno che reclamava ‘immediatamente’ il ritorno del potere nelle mani irachene. Lui gli ha chiesto che cosa intendeva per ‘immediatamente’: giorni? No, ovviamente, e’ stata la risposta. Mesi? Beh, neanche. Un anno? E’ troppo poco per rimettere in piedi le strutture civili e amministrative. Due anni? Ecco, alla fine due anni sembrava anche a lui la stima migliore”.


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