Leggi
Martinelli (Seppe): legge svuota carceri un flop
«Le disposizioni previste dalla legge sono troppo vincolanti»
di Redazione
Non sembra avere prodotto fino ad oggi gli effetti sperati la legge recentemente approvata sulla detenzione domiciliare, la legge 199 del novembre 2010 (improvvidamente definita ‘svuota carceri’), che consente di scontare ai domiciliari pene detentive non superiori a un anno, entrata in vigore il 16 dicembre scorso.
”Bisogna certamente aspettare alcuni mesi per valutare appieno il risultato della legge”, sottoolinea Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto e commissario straordinario per la Liguria del sindacato autonomo polizia Penitenziaria Sappe, ”Ma rispetto all’indulto che fece uscire complessivamente e quasi subito circa 650 persone detenute tra Marassi e Pontedecimo, con la nuova legge fino ad oggi sono usciti solamente 20 detenuti da Marassi e 5 da Pontedecimo”, rimarca poi Martinelli.
”Da Chiavari, poi non e’ uscito proprio nessuno mentre da Sanremo sono solamente 8 le persone detenute scarcerate per effetto di questa legge. Si tenga conto che, a due mesi dall’approvazione, sono state complessivamente 1.100 le persone detenute scarcerate in tutta Italia. Le disposizioni previste dalla legge sono molto vincolanti e quindi – aggiunge Martinelli – restringono il numero dei detenuti cui e’ possibile applicare tale normativa, impedendone di fatto un’uscita piu’ significativa ed un reale alleggerimento della popolazione reclusa”.
La legge dispone che la pena detentiva (non superiore a 12 mesi) sia eseguita nell’abitazione del condannato o altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza e accoglienza, denominato domicilio. ”Ma tanti -spiega Martinelli- non possiedono questo requisito: basti pensate ai detenuti stranieri che oggi, a Marassi ed a Pontedecimo, rappresentano il 60% della popolazione carceraria”.
Tra gli interventi che il Sappe torna a chiedere al ministero della Giustizia, vi sono quelli di un’adeguata integrazione dell’organico del personale di polizia Penitenziaria in servizio negli istituti penitenziari liguri ed in particolare in quelli genovesi di Marassi e Pontedecimo e la predisposizione di progetti sperimentali volti a favorire il reinserimento socio-lavorativo di soggetti in espiazione di pena mediante la partecipazione responsabile e consapevole in progetti di recupero del patrimonio ambientale e lavori di pubblica utilita’, come ad esempio la pulizia dei parchi e delle spiagge della provincia genovese.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.