Il non profit cambia la vita
Martina Colombari: «Fare volontariato mi ha connessa alla vita degli altri»
«Nel gennaio 2010 ero sull’isola di Haiti con Fondazione Francesca Rava subito dopo quel tremendo terremoto che ha causato più di 230mila morti», racconta Colombari. «Non sono una testimonial della Fondazione, o almeno non sono solo quello. Mi sento una volontaria. E da quando le nostre strade si sono incontrate la mia vita si è ridimensionata ed è entrata in connessione con quella degli altri»
di Anna Spena

Cosa accadrebbe se, da un giorno all’altro, il non profit scomparisse? È questa la provocazione al centro del numero di marzo di VITA “Provate a fare senza”, se sei già abbonato, leggi subito qui; se vuoi abbonarti, puoi farlo da qui. Nel secondo capitolo del magazine abbiamo dialogo con otto artisti che hanno scelto l’impegno sociale. L’attrice e conduttrice Martina Colombari da anni è testimonial e volontaria della Fondazione Francesca Rava.
Mentre parla sostituisce sempre il pronome di prima persona singolare, io, con il plurale, noi. «Noi di Fondazione Francesca Rava ad Haiti»; «noi durante il terremoto del Centro Italia», «noi per contrastare la povertà sanitaria con il progetto In Farmacia per i Bambini»; «Noi nel carcere minorile Cesare Beccaria di Milano». «Non sono una testimonial della Fondazione», racconta Martina Colombari, «o almeno non sono solo quello. Mi sento una volontaria. E da quando le nostre strade si sono incontrate la mia vita si è ridimensionata ed è entrata in connessione con quella degli altri».
Ci racconta il primo incontro?
Nel 2007 ero stata coinvolta da uno sponsor ad una serata di beneficenza della fondazione. Prima di quel momento non la conoscevo. In quell’occasione è stato proiettato un documentario sull’isola di Haiti. Non sapevo nulla della sua povertà devastante e delle sofferenze dei bambini. Quelle immagini mi scioccarono, erano crude, dolorose. Anche io — come tanti — credevo che Haiti fosse un posto dove andare in vacanza. Ed effettivamente lo era, ma 50 anni fa, non oggi. Nella mia ignoranza non sapevo in che condizioni vivesse tutta la popolazione. Una settimana dopo quella sera sono andata negli uffici della Fondazione per chiedere alla presidente Mariavittoria Rava di poter andare lì e vedere con i miei occhi. Da quel giorno io e la fondazione non ci siamo più lasciate.
Lei ha fatto diverse missioni sull’isola…
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