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Martha C. Nussbaum: “Il gioco come capacità umana fondamentale”
Il gioco come diritto o, meglio, come capacità umana fondamentale. La lezione della filosofa statunitense Martha Nussbaum ci invita a considerare l'attività ludica come un tratto fondamentale di ogni vita. Corrompere il gioco significa colpire al cuore la dignità fondamentale del nostro essere persone
di Marco Dotti
Virtù o principii? Le prime sono mobili quanto basta per guidare l'agire morale senza spingerlo fuori dall'esperienza. I principi – da quello utilitarista del piacere al rispetto kantiano di norme universali – sarebbero invece troppo lontani dalla concreta esperienza umana.
Fin dal suo saggio del 1988 Non-relative Virtues: An Aristotelian Approach, Martha C. Nussbaum ci ha insegnato che le virtù meglio si relazionano alla dimensione morale della vita quotidiana. Soprattutto in un mondo complesso, il nostro, dove si intrecciano innumerevoli dimensioni dell'agire umano. L'azione virtuosa sarebbe pertando un'azione giusta.
L'approccio della filosofa statunitense si è in seguito focalizzato attorno a un altro grande tema: le capacità umane fondamentali. Le capacità umane fondamentali sono individuali, fanno capo alla persona in quanto tale e non come appartenente a gruppi, istituzioni o comunità. Gruppi, istituzioni, comunità possono essere molto importanti per promuovere le capacità umane, ma "la promozione delle capacità umane si rivolge a ogni singola persona, considerata fine in sé".
A questo scopo, la Nussbaum fornisce un elenco – aperto, minimo – di capacità che devono essere incorporate in garanzie costituzionali. A tal fine, osserva, "l’elenco isola quelle capacità umane che possono essere ragionevolmente poste alla base di ciascuna vita umana, indipendentemente da qualunque altra cosa una persona ricerchi o scelga. Le capacità di base non sono solamente strumenti in vista di mete successive: rappresentano dei valori in sé, che rendono una vita propriamente umana".
Tra le capacità che rendono una vita "propriamente umana" rispetto al tentativo di prevaricare la soglia da parte dei poteri, la filosofa inserisce anche il gioco, ossia la capacità di ridere, godere e fruire di attività ricreative.
Un punto importante, spesso sottovalutato. Il diritto al gioco non è tale solo per il bambino, ma per tutti i viventi in quanto persone. Una perversione di questo diritto, attraverso la corruzione della sfera ludica, non corrompe solo la struttura o l'idea del gioco, ma tocca profondamente una delle capacità che rendono la vita umana degna, al pari di altre – forse più evidenti – determinazioni, di essere chiamata tale.
Ecco l'elenco – "aperto, minimo" – stilato nel 2000 da Martha C. Nussbaum:
1. Vita. Essere in grado di vivere fino alla fine una vita umana di normale durata; di non morire prematuramente, o prima che la vita di una persona sia ridotta in uno stato tale da renderla indegna di essere vissuta.
2. Salute fisica. Essere in grado di avere una buona salute, inclusa quella riproduttiva; essere nutriti in modo completo; avere un’abitazione adeguata.
3. Integrità fisica. Essere in grado di muoversi liberamente da un luogo all’altro; avere assicurata la sovranità sul proprio corpo, ovvero poter essere al riparo da ogni tipo di violenza, inclusa l’aggressione sessuale, l’abuso sessuale su minori e la violenza domestica; avere la possibilità di trovare soddisfazione sessuale e di scegliere in materia di riproduzione.
4. Sensi, immaginazione e pensiero. Essere in grado di usare pienamente i sensi, di immaginare, pensare e ragionare – e di far ciò in modo «propriamente umano», ovvero in modo informato e coltivato da adeguata istruzione, che includa alfabetizzazione e conoscenze matematico-scientifiche di base, ma non sia affatto limitata a questo. La lista attuale come risultato e possibilità ulteriore di un «consenso condiviso» La lista attuale come risultato e possibilità ulteriore di un «consenso condiviso» Un nucleo morale di base come tramite tra concezioni diverse del mondo e della vita Un nucleo morale di base come tramite tra concezioni diverse del mondo e della vita Una vita degna di un essere umano Condizioni di salute garantite Un’integrità fisica protetta da aggressioni Garanzia di condizioni per godere umanamente delle capacità sensibili e intellettive Garanzia di condizioni per godere umanamente delle capacità sensibili e intellettive.
Essere in grado di usare immaginazione e pensiero in relazione alla propria esperienza, alla produzione di opere di auto-espressione e a manifestazioni, liberamente scelte da ciascuno, di natura religiosa, letteraria, musicale e così via. Essere in grado di esercitare il proprio senso critico in modo protetto dalle garanzie di libertà d’espressione, sia sul piano politico sia su quello artistico, e la libertà di culto. Essere in grado di ricercare il senso ultimo della vita in modo autonomo. Essere in grado di avere esperienze piacevoli e di evitare dolori non necessari.
5. Emozioni. Essere in grado di avere legami con persone e cose al di fuori di noi stessi; poter amare chi ci ama e si interessa di noi, soffrire per la loro assenza; in generale, amare, soffrire, sentire mancanza, gratitudine e rabbia giustificata. Avere uno sviluppo emotivo non rovinato da eccessiva paura e ansia, o da eventi traumatici come abusi o incuria. (Sostenere questa capacità significa sostenere forme di associazione umana che si possono dimostrare cruciali nel loro sviluppo.)
6. Ragion pratica. Essere in grado di formarsi una concezione del bene e di impegnarsi nella riflessione critica sul modo in cui pianificare una propria forma di vita. (Ciò implica anche protezione della libertà di coscienza.)
7. Unione. a) Essere in grado di vivere con gli altri e rispetto agli altri, di riconoscere e mostrare interesse per altri esseri umani, di impegnarsi in diverse forme di interazione sociale; essere in grado di immaginare la posizione di un altro e di avere compassione per quella situazione; essere capace sia di giustizia sia di amicizia. (Proteggere questa capacità significa sostenere istituzioni che costituiscono e nutrono questo genere di affiliazioni, e anche proteggere la libertà di associazione e di espressione politica.) b) Avere le basi sociali per il rispetto di sé e per non essere umiliati; poter avere una dignità pari a quella di tutti gli altri. Questo implica, come minimo, protezione contro le discriminazioni sulla base della razza, del sesso, dell’orientamento sessuale, religione, della casta, dell’appartenenza etnica o della nazionalità. Sul posto di lavoro, poter lavorare come un essere umano, esercitare la ragion pratica ed entrare in relazioni significative di reciproco riconoscimento con altri lavoratori.
8. Altre specie. Essere in grado di vivere prendendosi cura e stando in relazione con animali, piante e con il mondo naturale.
9. Gioco. Essere capaci di ridere, giocare e godere di attività ricreative.
10. Avere controllo sul proprio ambiente. a) Politico. Essere in grado di partecipare effettivamente alle scelte politiche che regolano la propria vita; godere del diritto di partecipazione politica attiva, così come della protezione della libertà di parola e di associazione. b) Materiale. Essere in grado di avere proprietà (sia di terra sia di beni mobili), non solamente in senso formale, ma in termini di possibilità concrete; avere diritti di proprietà su base paritaria rispetto agli altri; avere il diritto di cercare lavoro su base paritaria rispetto agli altri; essere garantiti da perquisizioni e confische ingiustificat
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