Non profit

Marsala e savoiardi in via Mac Mahon

di Associazione Giovanni Testori

Avrà un preludio speciale l’edizione 2010 di Golosaria, la rassegna di cultura e gusto promossa da Club Papillon. La manifestazione si terrà dal 6 all’8 novembre nella sede consueta del Center Melià di Milano. Ma il 4 novembre, nel cuore della Milano un tempo operaia e popolare, ci sarà un’anteprima: alla pasticceria Mac Mahon (via dei Frassini, 32; ore 9) luogo storico della golosità meneghina, ci sarà una lettura di alcune pagine di un romanzo famoso ambientato proprio in quella via: la Gilda del Mac Mahon di Giovanni Testori. Le pagine scelte riguardano ovviamente il cibo. Un gusto di cose povere, che lasciano un segno profondo. Eccone un “assaggio”.

Il grande stanzone; i muri grigi; le finestre talmente alte che stando sedute non si riusciva a veder altro che il cielo; un cielo grigio e freddo; fuori, nel giardino antistante l’ingresso, la neve d’alcuni giorni prima aveva lasciato ai bordi delle aiuole e qua e là un po’ dappertutto il suo biancore, giusto appianato dal gran fumo che la città mandava nell’aria e che l’aria restituiva poi alla città. A destra, in un angolo, una pianta di cachi mostrava i suoi frutti miserandi appena appesi, tanto che lei tra sé e sé aveva pensato: «non è restata neanche la gola a queste povere criste qui»; tranne che poi la prozia, appena la vedeva, lo sguardo avido non glielo puntava sulla faccia, ma sulle mani, per veder se aveva o non aveva portato la scatola dei savoiardi. «Da intinger nel marsala, due a mezzogiorno e due alla sera?»: dicendoglielo, il pallore della sua carne s’illuminava d’una luce rosa, come per un trasalimento. Quella volta poi le bottiglie di marsala erano state due, tanto che lei prima d’andarsene s’era sentita in dovere di raccomandarle di non abusare: «Non farle durar di più, zia, ma perché a berne troppo ti fa male…»; «ti fa male», aveva ripetuto, alzando la voce e avvicinandosi all’orecchio della vecchia tanto da sfiorarla.

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