Famiglia

Maroni su famiglie: la riforma fiscale per ora è impossibile

Durante un forum organizzato da Famiglia Cristiana, il ministro del Welfare ha esposto i problemi di risorse che impediscono di sostenere la famiglia. E ha puntato il dito contro le Regioni

di Benedetta Verrini

Il ministro Roberto Maroni partecipa a un forum della redazione di Famiglia Cristiana e lamenta che il Fondo politiche sociali sia gestito dalle regioni. ”Non e’ un problema politico ne’ giuridico, ma economico – ha dichiarato il ministro nel dibattito – Il nostro impegno e’ di renderla effettiva entro la fine della legislatura”. L’assegno al secondo figlio, pertanto, ”e’ solo un primo passo di un progetto piu’ ampio”. Ma qual’e’ l’ostacolo che impedisce un provvedimento tanto importante? ” ”Il nostro impegno – risponde il ministro Maroni – e’ di fare in modo che entro la fine della legislatura questa norma diventi effettiva. C’e’ un ”semplice” problema di risorse. Oggi non possiamo dire se la ripresa economica ci consentira’, nel giro di un anno o due, di avere risorse sufficienti per introdurre questa norma. Quello che io posso fare da subito e’ una ”simulazione” per valutare quanto costerebbe alle casse dello Stato se l’applicassimo oggi. Ed e’ un incarico che ho appena dato al presidente dell’Inps, nel cui database ci sono i dati necessari per farlo. Nel giro di un mese avremo i risultati. Dopodiche’ saremo in grado di valutare che cosa e’ possibile fare, intervenendo magari anche sul regime delle detrazioni fiscali o di diversi sostegni di carattere finanziario ed economico”. All’osservazione che investire sulla famiglia conviene comunque, specialmente riconoscendole il ruolo che hanno i servizi di auo aiuto, Maroni ha risposto con una critica al ruolo delle Regioni: ”Ma ricordiamoci che il il Fondo delle politiche sociali e’ gestito dalle Regioni. Faccio un esempio: noi l’anno scorso per la prima volta abbiamo cofinanziato, con 15 milioni di euro, progetti studiati e da realizzare dai Comuni per il cosiddetto ”Dopo di noi”, strutture per l’assistenza di persone disabili. Abbiamo fatto un bando dicendo: ”Comuni e Province interessate mandateci i vostri progetti, noi li valutiamo e li cofinanziamo. Vi regaliamo 15 milioni di euro, poi fate voi”. Ebbene, questo provvedimento e’ stato impugnato davanti al Tar dalle Regioni, che si sono sentite scavalcate e hanno affermato che dovevamo dare i soldi alla Conferenza delle Regioni, perche’ toccava a loro decidere chi finanziare. Vi sembra possibile una cosa del genere?».


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