Volontariato

Maroni: la parola d’ordine della Csr è la volontarietà

Così il ministro del Welfare nel corso del suo intervento al workshop di formazione per giornalisti sulla responsabilità sociale delle imprese

di Redazione

”In materia di responsabilità sociale delle imprese, la parola d’ordine deve essere la volontarietà, ovvero l?imprenditore deve essere libero di decidere senza avere alcun vincolo”. Lo ha detto il ministro del Welfare, Roberto Maroni, nel corso del suo intervento al workshop di formazione per giornalisti sulla responsabilità sociale delle imprese. ”Oggi non ci sono regole -ha ricordato- né vogliamo imporle. Chiediamo solo lealtà e onestà nei comportamenti, perché un?azienda che investe nella responsabilità sociale non lo fa solo per una logica di profitto”. ”Per promuovere la responsabilità sociale -ha avvertito Maroni- è importante la comunicazione istituzionale. Entro il 2006, ognuna delle 103 province italiane avrà uno sportello sulla responsabilità sociale presso le sedi delle camere di commercio. Ma questa è un?azione di tipo passivo, noi ci aspettiamo molto di più dagli imprenditori. Da parte nostra, metteremo in campo una serie di iniziative pubblicitarie per la diffusione della Csr”. Il ministro Maroni ha, poi, auspicato la creazione di fondi etici per diffondere la responsabilità sociale tra le imprese. ”L’idea di creare fondi etici -ha spiegato- si lega al tema della responsabilità sociale, a patto che abbiano due caratteristiche: la condivisione del progetto del ministero del Welfare, in modo da dare un riferimento comunitario al sistema imprese, e l’investimento delle risorse in aziende quotate”. Gli investimenti, ha concluso Maroni, ”devono essere mantenuti in Italia a sostegno delle imprese, per rendere piu’ competitivo il sistema”.


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