Welfare

Maroni: “Italia messa male sull’occupazione”

L'intervento del ministro del Welfare al Forum europeo dei rappresentanti sindacali aziendali di Torino

di Redazione

”Un lavoro decente e’ il primo e piu’ importante strumento di inclusione sociale e di coesione”. Lo ha affermato il ministro del Welfare, Roberto Maroni, intervenendo oggi a Torino al Forum europeo dei rappresentanti sindacali aziendali. ”Lo sforzo del governo italiano e dei governi europei -ha proseguito- deve essere quello di dare attuazione alla strategia europea per l’occupazione fissata a Lisbona, che pone l’ambizioso obiettivo di portare l’occupazione al 70% entro il 2010”. Il ministro ha precisato che ”l’Italia da questo punto di vista non e’ messa molto bene. Il nostro tasso di occupazione supera di poco il 50%. Tuttavia -ha sottolineato Maroni- negli ultimi due anni l’economia italiana e’ riuscita a creare centinaia di migliaia di posti di lavoro, soprattutto nella piccola impresa”. ”Le politiche attive del lavoro -ha spiegato il ministro Maroni- restano, quindi, una delle priorita’ su cui si stanno confrontando i governi europei”. Il ministro ha ricordato poi la legge Biagi, ”una riforma complessiva del mercato del lavoro -ha detto- che contribuira’ a rendere piu’ efficiente l’incontro tra domanda e offerta. La sua applicazione dovra’ essere pero’ monitorata per verificare se le norme sono efficaci ed eventualmente correggerle”. Per quanto riguarda la riforma del Welfare, il ministro Maroni ha rilevato che ”manca ancora una strategia europea”. ”A luglio -ha ricordato- in occasione del consiglio informale dei ministri del lavoro, a Varese, abbiamo sollecitato il rafforzamento del metodo del coordinamento aperto, che consente di stabilire obiettivi comuni a livello europeo, mantenendo pero’ le specificita’ dei singoli Stati”. Ma, ha avvertito Maroni, ”e’ un percorso non facile. Le ricette su come allocare le risorse sono infatti diverse. Quello che dobbiamo evitare e’ di creare un’Europa ‘Arlecchino’ in materia di Welfare”. Un ruolo fondamentale per creare un modello sociale europeo di riferimento, ha evidenziato Maroni, ”spetta anche ai sindacati. Il confronto e il dialogo su questi temi e’, infatti , fondamentale per arrivare a una strategia europea per il welfare che garantisca sviluppo e coesione sociale”. Il ministro Maroni ha parlato poi di democrazia economica e di partecipazione e rappresentanza dei lavoratori. ”E’ un tema, anche questo, che richiede il confronto tra le parti sociali. Per questo -ha ricordato il ministro- abbiamo sollecitato i sindacati, da un anno e mezzo a oggi, a trovare un avviso comune, una proposta condivisa da tutti. Ma -ha avvertito Maroni- se non si raggiungera’ in tempi rapidi a un accordo, il governo italiano dovra’ dare comunque attuazione alle direttive europee in materia”.


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