Formazione

Maroni: “Giustizia sociale nella convenzione Ue”

In un intervento nell'ambito di un convegno sulla lotta alla discriminazione in corso a Milano il ministro annuncia una delega ad hoc sulle politiche sociali collegata alla Finanziaria 2004

di Redazione

”Il progetto della futura Costituzione europea preveda che l’Unione promuova giustizia sociale, parita’ tra uomini e donne, tutela dei minori”. Lo ha affermato il ministro al Welfare, Roberto Maroni, durante il convegno organizzato a Milano per la lotta alla discriminazione in tutte le sue forme. L’Italia, ha ricordato il ministro, ha adottato le direttive europee contro la discriminazione a fine giugno, una ventina di giorni prima del termine per l’attuazione. Si tratta della direttiva sulla parita’ del trattamento delle persone del giugno 2000 e della direttiva sul pari trattamento per l’occupazione e le condizioni di lavoro del novembre 2000. I decreti saranno pubblicati nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale. ”Gia’ dal 1957 -ha aggiunto Maroni- l’Europa lotta contro la discriminazione con il trattato istitutivo che sanciva il principio di pari stipendio per uomini e donne. Poi si e’ proseguito con la lotta contro il razzismo. Ora, durante il semetre di presidenza italiana, esamineremo il tema delle minoranze etniche e parleremo di lavoro e immigrazione in vari appuntamenti, da quello a ottobre a Torino al seminario organizzato a novembre a Como. La nuova Europa deve essere un paese coeso dove convivere il liberta”’. L’intervento del ministro si è concluso con l’annuncio “che la Finanziaria 2004 sarà accompagnata da una legge delega sulle politiche sociali a cui sta lavorando il sottosegretario Sestini”. ”Bisogna raccogliere la sfida dell’integrazione anche dei paesi che stanno per entrare in Europa”. E’ l’invito che Anna Diamantopoulou, commissario europeo per l’occupazione e gli affari sociali, ha rivolto durante il convegno in corso a Milano contro la discriminazione. ”L’Unione europea -ha continuato la Diamantopoulou- ha bisogno di immigrazione evitando che questo fenomeno turbi la societa’. Sull’immigrazione vanno adottate politiche comuni e serve un forte coordinamento. Tre anni fa e’ stata messa a punto la legislazione contro la discriminazione razziale nell’Unione ma molti Stati membri non sono ancora riusciti a trasformare le direttive in leggi interne, spesso per difficolta’ tra i partiti. penso alla Germania, al Lussemburgo, alla Spagna e alla Grecia dove i progetti di legge non sono ancora stati affrontati. L’attuale clima politico non e’ tra i piu’ favorevoli per la lotta alla discriminazione”. ”Il pluralismo e’ l’unica garanzia per costruire una casa comune”. E’ la considerazione fatta dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Per combatterla il governatore lombardo ha suggerito di unire la ”concezione giudaico cristiana della persona alla laicita’ delle istituzioni”. ”In Lombardia -ha proseguito Formigoni- abbiamo finanziato progetti contro la discriminazione sul lavoro perche’ si includano nelle aziende i soggetti piu’ a rischio. Abbiamo promosso la formazione per l’inserimento nel mondo del lavoro delle fasce deboli e stiamo favorendo l’accoglienza grazie ai mediatori culturali. Il progetto della Convenzione europea deve essere un punto di partenza verso un’Europa dei popoli e delle culture senza che ci sia rischio di centralismo. Bisogna riaffermare il primato della persona e la sussidiarieta”’.


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