Economia
Marino: Nel 2008 un + 8% di occupati
Il presidente di Confoccoperative: «Nell'ultimo decennio le nostre cooperative hanno più che raddoppiato occupati e fatturato. Ora la politica faccia la sua parte»
di Redazione
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«Occorre dare corsa all’economia reale. Il mondo e l’Italia ne hanno sempre più bisogno, sempre più fame. La cooperazione è un modello dell’economia reale e sono i dati dell’ultimo decennio a dirlo: le nostre cooperative hanno più che raddoppiato occupati e fatturato. Il saldo occupazione al 2008 segna un + 8%. Le Bcc, dal canto loro crescono nella raccolta e negli impieghi».
Lo ha detto Luigi Marino, presidente di Confcooperative, aprendo il Consiglio Nazionale della sua organizzazione
«I punti deboli», ha dichiarato Marino, «sono noti: debito pubblico, insufficienti investimenti nella ricerca; gap infrastrutturale. Dobbiamo assumere consapevolezza dei punti di forza da cui ripartire: un debito privato inferiore agli altri Paesi avanzati; un sistema bancario più sano che altrove; la fanteria leggera delle tante Pmi e delle cooperative; la cultura imprenditoriale di popolo. E il Mezzogiorno, enorme giacimento di potenzialità mai espresse».
«Le cooperative», ha aggiunto il leader di Confcooperative, «sono pronte a fare la loro parte anche se la spinta anticiclica della cooperazione è frenata dal calo degli ordini e dei consumi (lo denuncia il 67,4% dei cooperatori); dalla carenza di liquidità (lo denuncia il 72%); dai cronici ritardi nei pagamenti della PA dalle peggiorate condizioni di accesso al credito (lo denuncia il 35% dei cooperatori), fatte le eccezioni per le Bcc e le banche di territorio che sono in controtendenza, sia per la raccolta sia, soprattutto, per gli impieghi».
«È tempo», ha concluso Marino, «che la politica faccia interagire globalizzazione e solidarietà e che lavori per affermare il trinomio sviluppo, giustizia, pace. La macchina della finanza va rimessa in carreggiata riconducendola alla sua missione servente dell’economia reale».
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