Economia

Marini: rinnovabili non siano business per i soliti noti

Il presidente di Coldiretti al Forum sul futuro energetico dell'Italia

di Redazione

Lo sviluppo delle rinnovabili dopo l’addio del nucleare non deve diventare un business per i soliti noti.
È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini, al Forum Internazionale sul futuro energetico dell’Italia dopo i risultati del referendum, nel denunciare il rischio di manovre speculative sulle rinnovabili con infiltrazioni anche della criminalità.

Le energie rinnovabili di origine agricola – ha sottolineato Marini – possono dare un contributo al problema energetico del Paese ma deve essere rispettato il primato della produzione del cibo nella gerarchia delle priorità. L’Italia – ha precisato – è un Paese che ha conquistato nel mondo i primati nella produzione alimentare e nella bellezza paesaggistica che non possono essere messi in discussione da uno sviluppo senza regole delle energie rinnovabili che tolgono terreno fertile all’agricoltura, favoriscono le speculazioni e deturpano  in modo indelebile l’ambiente. Gli stessi risultati del referendum hanno dimostrato che per gli italiani – ha sostenuto Marini – più importante dell’autosufficienza energetica è la qualità della vita messa a rischio dalla paura di avere una centrale nucleare vicina. Questo segnale va ascoltato dalla politica soprattutto quando sono in gioco interessi importanti come il nucleare o gli ogm. Non necessariamente quello che ci offre la scienza va bene ai cittadini che devono essere per questo sempre coinvolti soprattutto nelle decisioni destinate a condizionare la vita per sempre.


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