Cultura

Marimê! Che rinascita a Preone

Nel cuore della Carnia, cittadini e Pro Loco insieme per far ripartire il piccolo borgo. Proprio in questi giorni è nata la cooperativa di comunità Marimê appunto (che in friulano significa "Mamma mia!"), sotto forma di impresa sociale. E Legambiente ha premiato l'esperienza con la Bandiera Verde, il riconoscimento che ogni anno viene dato alle buone pratiche di sostenibilità ambientale e sociale sulle Alpi

di Elisa Cozzarini

Un borgo di 250 abitanti in Carnia, Preone, è il centro di una piccola grande rivoluzione. Dalla scelta di vita di Marco Lupieri al progetto della Pro Loco, fino alla nascita di una nuova cooperativa di comunità, che punta sulla rinascita dei piccoli paesi montani, contrastando abbandono e spopolamento. È una delle 19 esperienze virtuose premiate quest'anno da Legambiente con la Bandiera Verde della Carovana delle Alpi.

Una bacheca può fare la differenza, se ti trovi in un borgo tra le montagne del Friuli e senti che a darti il benvenuto è una comunità. Succede a Preone, 250 abitanti e una natura rigogliosa: qui il punto informativo, uno spazio nei pressi dell'unica locanda, è allestito con cura e semplicità. Alle indicazioni pratiche, si aggiunge il calore di un'accoglienza genuina, un invito a visitare i luoghi da ospite più che da turista.

«Tutto è cominciato cinque anni fa, quando abitavo ancora all'estero e sentivo il desiderio di riavvicinarmi alla mia terra», racconta Marco Lupieri, presidente della Pro Loco di Preone, «così, quasi per gioco, ho preparato un piano di marketing comunitario per il Comune, con obiettivi da raggiungere per il 2030. E il sindaco mi ha affidato l'incarico di realizzarlo. Oggi continuo a viaggiare per lavoro ma sono ormai abbastanza stabile in Friuli. Da manager, verso la fine della mia carriera, ho voluto rallentare e mettere a disposizione la mia esperienza a beneficio del mio paese».

La scelta di vita di Lupieri ha innescato un processo che, da Preone, si sta diffondendo a piccoli passi anche ad altri centri della Carnia. Si è creato un gruppo di persone attive, impegnate a far rinascere un tessuto sociale colpito dallo spopolamento e dalle difficoltà della vita in montagna, tra cui la scarsità di servizi. Proprio in questi giorni è nata la cooperativa di comunità Marimê (che in friulano significa "Mamma mia!") sotto forma di impresa sociale. E Legambiente ha premiato l'esperienza della Pro Loco con la Bandiera Verde, il riconoscimento che ogni anno viene dato alle buone pratiche di sostenibilità ambientale e sociale sulle Alpi.

«Siamo partiti dalla comunità e ci siamo chiesti cosa potevamo fare per riattivare legami. Come far stare di nuovo insieme le persone? Farle sentire coinvolte e protagoniste del futuro del loro luogo di vita?», continua Lupieri. «Una volta si diceva: "Non si vive solo per lavorare", oggi dovremmo dire "Non si vive solo di social e streaming". C'è bisogno di ritrovare spazi reali di condivisione e incontro». Nel 2022, grazie a bando della Regione FVG, la Pro Loco, in collaborazione con il Teatro della Sete di Udine, ha messo in piedi una serie di iniziative per coinvolgere la gente, dagli anziani ai bambini, organizzando eventi culturali e lavorando per il recupero dei sentieri abbandonati che circondano il paese. Attività che proseguiranno anche quest'anno.

I percorsi a piedi permettono di scoprire un ambiente naturale molto particolare. Preone infatti è una delle principali località fossillifere italiane, nota ai paleontologi di tutto il mondo. Qui negli anni Novanta sono stati ritrovati fossili del Triassico, crostacei, piante, pesci e rettili, come il Megalancosaurus preonensis e lo pterosauro Preondactyulus buffarini, che raccontano una storia di duecento milioni di anni. Portano il nome del paese perché sono stati scoperti sul territorio, nelle rocce affioranti lungo la valle del rio Seazza. «Il turismo è un aspetto a cui abbiamo pensato a partire da questa e altre particolarità, che possono attirare viaggiatori curiosi, in cerca di un ambiente tranquillo, lontano dalla massa, dove per il tempo del soggiorno ci si può sentire parte di una comunità», prosegue Lupieri, «con il vantaggio che il Comune dispone di un importante patrimonio edilizio, eredità della ricostruzione post terremoto del 1976, con un centinaio di posti letto».

La motivazione della Bandiera Verde di Legambiente è che il progetto «ha puntato sul turismo slow e sulla valorizzazione delle peculiarità naturali del territorio, con l’obiettivo di avviare azioni in grado di incidere profondamente sul futuro della piccola comunità e di rendere felici le persone nel luogo in cui vogliono vivere».

Oltre a Preone, durante il VII Summit delle Bandiere Verdi lo scorso 10 giugno a Venzone, in Friuli, l'associazione ambientalista ha premiato altre 18 storie sparse su tutto l'arco alpino: esempi virtuosi di adattamento creativo e innovativo e di sostenibilità ambientale. «Negli anni, assistiamo a un moltiplicarsi di esperienze positive sulle Alpi: iniziative e progetti concreti e sostenibili che raccontano una vera e propria rivoluzione in atto nei territori montani, per contrastare crisi climatica e spopolamento facendo rete e rafforzando la comunità locale», sottolinea Vanda Bonardo, responsabile Alpi di Legambiente.

Tra le esperienze premiate, quattro sono in capo ad amministrazioni comunali virtuose.

A Balme, in provincia di Torino, il Comune ha scelto di puntare sulla natura e sul paesaggio tradizionale, attraverso delibere coraggiose come quella contro la fruizione turistica con i veicoli a motore. Nel Vicentino, il Comune di Enego si è attivato dopo la tempesta Vaia per la ricostituzione delle foreste e la ridefinizione dei pascoli della Piana di Marcesina. Nel Cuneese, a Caraglio un progetto innovativo dell'amministrazione ha permesso di recuperare un’area degradata, trasformandola da ex polveriera militare nel bioparco “Acqua Viva”, mentre a Valdieri, la giunta ha deciso di affrontare sin dal suo insediamento la questione degli usi civici del vallone del Valasco, perché torni a essere patrimonio pubblico.

Cinque i vessilli green assegnati a operatori locali. In Liguria sono stati premiati i gestori dei rifugi della Foresta della Deiva, due strutture costruite a fine Ottocento e ristrutturate conservandone le caratteristiche architettoniche e storiche. A oggi sono plastic free e dotate di una fonte di acqua propria. Casa Giumenta, in particolare, è una struttura a basso impatto ambientale, grazie alla presenza dei pannelli fotovoltaici.

Ancora in Friuli, Legambiente ha premiato Ivan Provenzale per la scelta di vivere con la sua famiglia dal 2019 in un borgo disabitato della Val Tramontina, portando avanti un progetto che coinvolge la comunità, per un futuro conviviale e sostenibile. Nel Bellunese sono due le realtà imprenditoriali che hanno ottenuto la Bandiera Verde: la Cooperativa Lassù del Comelico Superiore, collettivo di professionisti che opera come soggetto ideatore e attivatore di progetti per uno sviluppo responsabile e innovativo della montagna e l’impresa sociale Dolomiti Hub di Fonzaso, che ha avviato un processo di rigenerazione di un opificio per contrastare lo spopolamento con iniziative culturali e sociali. In Trentino, la Malga Riondera di Ala si è vista riconoscere la grande attenzione alla sostenibilità ambientale, sia nelle scelte di risparmio energetico adottate, sia nel calcolo del bilancio idrico aziendale.

Sono dieci le Bandiere Verdi assegnate ad associazioni locali, tra cui la Pro Loco di Preone, a dimostrazione che il cambiamento può nascere dall'impegno dal basso anche di poche persone, che fanno davvero la differenza nei piccoli luoghi marginali. In Valle d'Aosta sono stati premiati il Comitato per l’ampliamento del Parco del Mont Avic e l’Associazione Aosta Iacta Est, che organizza da quindici anni la manifestazione “Giocaosta” a impatto zero. In Piemonte l’Associazione per l'Ecomuseo Valle Elvo e Serra Sordevolo, per il recupero di saperi e capacità costruttive ancor oggi idonee allo sviluppo e alla gestione dei territori montani, e il Centro internazionale per lo studio dei fiumi alpini Alpstream di Ostana per le importanti ricerche sui fiumi alpini. In Lombardia sono stati premiati l’Associazione Castanicoltori Lario Orientale, Sala al Barro, in provincia di Lecco, per la promozione della buona pratica di cura delle selve castanili e l’Associazione Gruppo Sentieri Amici della Storia di Val Brembilla, nella Bergamasca, per il costante impegno dei volontari nel ripristino e mantenimento di una rete di sentieri tra antiche contrade. In Alto Adige la Bandiera Verde è andata all'Iniziativa Baumgart per il recupero dei frutteti tradizionali nelle aree urbane di Bolzano. Infine in Friuli Legambiente ha voluto rendere omaggio alla memoria e all’impegno di Remo Cacitti, per il suo contributo decisivo alla ricostruzione del centro storico di Venzone, in particolare dello splendido Duomo trecentesco. E ancora ha riconosciuti l'impegno dell’Associazione Podén per la riapertura della biblioteca di Forni di Sotto, quale presidio di cultura in un piccolo paese della Carnia.

Sono tante piccole storie che, viste tutte insieme, tracciano la strada per una rinascita sostenibile della montagna.


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