Cultura

Mari vince il Kihlgren Opera Prima

L'autore di "Troppa umana speranza" premiato dall'associazione Amici di Edoardo

di Redazione

È Alessandro Mari con “Troppo umana speranza” il vincitore della dodicesima edizione del Premio Letterario Edoardo Kihlgren Opera Prima – Città di Milano, promosso dall’associazione Amici di Edoardo con il Comune di Milano. Secondo classificato Vins Gallico con “Portami rispetto”, e terza classificata Viola Di Grado con “Settanta acrilico trenta lana”.

Il premio quest’anno si è legato ai grandi temi d’attualità: le riflessioni sull’Unità d’Italia e sulla criminalità organizzata hanno avuto come sottofondo le immagini, le storie e i protagonisti dei libri di Mari e di Gallico. Due autori sì esordienti ma che hanno avuto a che fare con la letteratura da sempre, per lavoro, e che hanno deciso poi di modellare la realtà a loro più vicina con la fantasia. Viola Di Grado, giovanissima scrittrice, mette in discussione la “normale” comunicazione, e ci propone nuovi mezzi di trasmissione dei sentimenti, senza distinguerli tra giusti e sbagliati, ma tra quelli che sanno far arrivare il proprio messaggio e quelli che non ne sono in grado.

Come ogni anno le tre serate di presentazione dei testi finalisti sono state l’occasione perchè gli autori potessero incontrare e discutere con il pubblico, composto dalle scuole superiori coinvolte attraverso la Giuria delle Scuole e dai frequentatori dello stesso Barrio’s, che conta 60mila presenze annue: giovani provenienti non solo dalla Barona ma da tutto il bacino milanese e dell’hinterland che ogni giorno usufruiscono delle attività e dei servizi offerti da Don Gino Rigoldi e dai suoi volontari.
Nei suoi dodici anni di storia il Premio ha tenuto a battesimo autori poi diventati celebri come Roberto Saviano, Antonio Scurati, Caterina Bonvicini, Omar di Monopoli, Anilda Ibrahimi, Silvia Avallone, Gaia Rayneri e Benedetta Tobagi, per citare solo alcuni dei vincitori e dei finalisti delle precedenti edizioni.

Come da tradizione la serata finale è stata condotta dalla madrina del Premio Lella Costa, accompagnata da Massimo Cirri, ed è stata anche l’occasione per premiare il vincitore del Premio Speciale Edoardo Kihlgren Opera Prima – Cariparma per una letteratura europea: Tabitha Suzuma, con “Proibito”.  Un’autrice particolare, insegnante e scrittrice, che ci racconta una storia emotivamente forte e profonda che, per raccontare l’amore tra fratello e sorella, ribalta le convenzioni sociali e i ruoli familiari.

Giunto quest’anno alla terza edizione e promosso da Cariparma Gruppo Crédit Agricole, il Premio è rivolto ai giovani autori europei esordienti che abbiano pubblicato la loro prima opera tradotta in italiano nel 2010.

«In comune con l’Associazione Amici di Edoardo abbiamo l’obiettivo di sviluppare nei ragazzi la curiosità e l’interesse verso il mondo artistico e culturale, promuovendo il talento dei giovani emergenti – ha spiegato Ariberto Fassati, presidente del Gruppo Cariparma Crédit Agricole, da tre anni partner dell’Associazione – . Gli autori che in questi anni abbiamo avuto il piacere di scoprire grazie al Premio “Cariparma per una letteratura europea” ci hanno portato anche oltre la pura dimensione artistica e il piacere della lettura, accompagnandoci attraverso temi sociali complessi, di spessore e di attualità: l’emarginazione, l’integrazione, la diversità. I nostri rappresentanti sono parte attiva nella giuria del premio e ogni anno si lasciano appassionare dalle letture che l’associazione Amici di Edoardo ci propone. Auguriamo al vincitore di questa terza edizione lo stesso successo ottenuto dai primi classificati degli anni passati».

«Ogni anno – ha detto Rosella Milesi Saraval, presidente dell’associazione Amici di Edoardo–  le premiazioni ci sorprendono con i loro esiti inaspettati, la curiosità si carica delle emozioni avute durante la lettura, ma soprattutto durante gli incontri al Barrio’s con gli autori. Il trasporto mostrato ogni volta dai ragazzi ci fa pensare di aver fatto bene a realizzare un Premio di questo tipo, che coinvolge sia le scuole, sia una periferia come la Barona: la letteratura di questi promettenti esordienti fa il resto».

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.