Formazione
Maremoto: Pasini(OMS), più attenzione per la medicina del turismo
L'annucio è di Walter Pasini, direttore del Centro per la medicina del turismo dell'Organizzazione mondiale della sanita
La sciagura che ha colpito il Sud-Est asiatico insegna che ”serve una maggiore attenzione alla medicina del turismo”.
Il maremoto ”ha infatti evidenziato la generale sottovalutazione dei rischi relativi alla salute e sicurezza da parte dell’industria del turismo e degli stessi viaggiatori. E la necessita’ di una maggiore consapevolezza sull’eventualita’ di subire incidenti o contrarre malattie quando ci si trovi all’estero”.
A suggerire un approfondimento della vicenda che ha colpito il Sud-Est asiatico e’ Walter Pasini, direttore del Centro per la medicina del turismo dell’Organizzazione mondiale della sanita’. La struttura e’ operativa dal 1988 e ha al suo attivo, ricorda Pasini in una nota, quattro grandi conferenze mondiali, le ultime due delle quali dedicate al tema delle epidemie (Firenze 2002) e a quello della sicurezza dei turisti (Roma 2004).
”Quello che e’ successo nel Sud-Est asiatico – dice Pasini – rappresenta in assoluto la maggiore sciagura che abbia interessato l’industria del turismo”. Proprio per ridurre al minimo il ripetersi di simili disastri, il Centro si propone come interlocutore. E suggerisce una serie di iniziative per il futuro”.
Il Centro per la medicina del turismo propone, innanzitutto la distribuzione nel 2005, in Italia e in Europa, del ‘passaporto sanitario’, che ha gia’ ottenuto il patrocinio da parte della Presidenza del Consiglio, del ministero della Salute, della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e di quella dei farmacisti.
I possessori del passaporto sanitario 2005 potranno usufruire di un servizio Call Center 24 ore su 24 per ogni informazione medica, assicurativa e relativa alle strutture sanitarie presenti nei vari Paesi.
Nel ‘pacchetto’ proposto da Pasini anche il potenziamento del sito www.travelmedicine.it con tutte le informazioni relative ai rischi sanitari e alle misure di prevenzione, ai rischi relativi alla sicurezza, alla prevenzione di incidenti, alla situazione ambientale, alle strutture sanitarie esistenti nei differenti Paesi e alle informazioni che riguardano le categorie di viaggiatori a rischio come i cardiopatici, i bambini, gli anziani e le donne in gravidanza.
E ancora, la realizzazione di un Istituto italiano di medicina del turismo che operi in collaborazione con la presidenza del Consiglio e il mondo del turismo.
Infine, la realizzazione e distribuzione entro gennaio del libro ”Viaggi, salute e sicurezza: dall’Afghanistan allo Zimbabwe”, con il profilo igienico-sanitario di tutte le nazioni e i relativi rischi per la sicurezza.
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