Formazione

Maremoto: l’impegno delle università italiane

di Carmen Morrone

Compatta l’adesione delle Università italiane all’incontro di coordinamento per l’emergenza nel Sud Est Asiatico promosso dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) con l’obiettivo di coordinare l’intervento universitario per ciascuna delle molte sfide legate all’emergenza.

L’incontro, aperto da Piero Tosi, Presidente della CRUI e coordinato da Pier Ugo Calzolari, delegato CRUI per le Relazioni internazionali, ha visto anche la partecipazione di Massimo Caneva, coordinatore per la cooperazione universitaria – DGCS- MAE.

“L’Università italiana – ha esordito il Presidente Piero Tosi nell?aprire i lavori – vuole contribuire concretamente alla ricostruzione del tessuto sociale, economico e produttivo dei paesi colpiti dalla recente tragedia nel Sud Est Asiatico. Intende farlo mettendo a disposizione del Ministero degli Affari Esteri, in modo unitario e fortemente integrato, le straordinarie competenze di cui il sistema universitario dispone”.

“E’ importante – ha aggiunto Pier Ugo Calzolari – che oltre ai molti atti di solidarietà che le singole Università hanno già autonomamente realizzato, sia proprio il sistema nel suo insieme a delineare il quadro organico delle competenze disponibili per fronteggiare situazioni di emergenza come quelle del Sud Est Asiatico. Ciò soprattutto in una prospettiva di lungo periodo che sappia garantire risposte anche quando si esaurisca il clamore mediatico che accompagna ogni emergenza”.

L’incontro ha consentito di tracciare un primo bilancio delle competenze disponibili nelle Università (dalla medicina all?ingegneria; dall?architettura alla geotecnica; dalle scienze ambientali a quelle sociali, ecc.) e definire, anche sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero degli Affari Esteri, le task force operative:

Prevenzione delle catastrofi naturali (monitoraggio ambientale e sicurezza delle coste)
Gestione delle crisi umanitarie
Agro-zootecnia
Riattivazione delle attività economiche nelle aree rurali e costiere (pesca, acquicoltura, piccola impresa)
Progettazione delle opere (abitazioni a basso costo, scuole, ospedali, telecomunicazione, ambiente ed energia)
Bonifica ambientale (desalinizzazione dei terreni e delle falde, gestione e smaltimento dei rifiuti)
Riabilitazione dei servizi sanitari (igienizzazione, sorveglianza epidemiologica, potabilizzazione)
Assistenza educativa al superamento del trauma

“Il processo avviato oggi – ha concluso Calzolari – ci permetterà nel lungo periodo di costruire un catalogo delle competenze tecnico-scientifiche presenti nel sistema universitario da mettere a disposizione del Ministero e delle Autorità chiamate a coordinare gli interventi di emergenza e i processi di ricostruzione.

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