Volontariato

Maremoto: la Caritas non si dimentica dello Tsunami

Piani pluriennali di intervento per oltre 200 milioni di euro. Dalla sezione Italiana già messi a disposizione circa 4 milioni di euro

di Stefano Arduini

«Un’azione di accompagnamento che continuerà nei prossimi anni, in collaborazione con la rete internazionale e grazie alla capillarità delle strutture locali». Così mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana, fotografa l’impegno nelle zone devastate dal maremoto del 26 dicembre 2004, dove si trova in questi giorni per esprimere solidarietà e vicinanza e monitorare gli interventi in atto o da avviare. «Insieme alle Caritas diocesane italiane – prosegue Nozza – ci siamo orientati su alcune linee di fondo: intensificare subito l’impegno in Sri Lanka e India, dove a sostegno delle realtà locali sono già presenti operatori Caritas italiani, definire gli interventi in Indonesia e Thailandia, grazie all’invio di operatori anche lì. Infine mettere a punto un piano di aiuti anche per Myanmar, Maldive e Malesia».
Caritas Italiana ha risposto con prontezza al catastrofico maremoto nell’Oceano Indiano, in coordinamento con la rete internazionale, da subito presente in Indonesia, Sri Lanka, India, Thailandia. Oltre a fornire aiuti di prima necessità si è puntato sul coinvolgimento comunitario in relazione a bisogni specifici: programmi in favore di donne sole e bambini, sostegno ad agricoltori e pescatori per la ripresa delle attività, ricostruzione delle case, avvio di piccole attività economiche, sostegno psicologico. Iniziative che vedono in prima linea volontari e operatori delle Caritas locali, sostenuti da staff specialistici attivati dalla rete internazionale.
Gli interventi pluriennali della rete internazionale Caritas. Sono stati finora messi a punto piani di azione per un valore complessivo pari a 204 milioni di euro. Caritas Italiana ha già messo a disposizione quasi 4 milioni di euro per India, Indonesia, Sri Lanka e Thailandia.
In India si è previsto di spendere (fino a giugno 2007) 60,5 milioni di euro per la realizzazione di infrastrutture, assistenza sanitaria e psicologica post-trauma, sostegno ad attività di rilancio dell’occupazione e dell’economia su scala locale e comunitaria. Già distribuiti aiuti d’urgenza per 34.500 famiglie a Nagercoil, Tuticorin, Thanjavur, Chingleput, Pondicherry, Chennai e altri 30.000 pacchi con generi alimentari. La Caritas è presente anche nelle isole Andamane e Nicobare con 6 campi di accoglienza nell’area di Port Blair-Andamane, dove ha distribuito kit con alimenti e materiali igienici per bambini, generatori, computer, nell’area di Hut Bay e di Car Nicobar. A Campbell Bay-Great Nicobar, Caritas, grazie alla collaborazione con le autorità e ong locali, sta provvedendo alla costruzione di 1.000 abitazioni temporanee, ed è attiva per il sostegno psico sociale e il reinserimento lavorativo.
In Sri Lanka, dove sono presenti tre operatori italiani, verranno invece 124 milioni di euro fino a dicembre 2006, per sostenere con iniziative analoghe circa 38 mila famiglie. Attualmente la Caritas sostiene in modo continuativo 40.500 persone a Batticaloa, Colombo, Jaffna, Galle e Trincomalee. Sono stati già costruiti 392 rifugi temporanei ed altri 644 sono in fase di ultimazione. A Paiyagala è stata individuata un’area edificabile e a breve saranno ultimate 425 nuove case. Nella regione di Jaffna è in avvio un programma in favore dei minori e uno di sostegno ai pescatori, mentre nella diocesi di Colombo si sta procedendo alla creazione di cooperative per la commercializzazione del pesce.

In Indonesia, nonostante difficoltà operative e minore capillarità della rete ecclesiale, si prevede di spendere 15, 5 milioni di euro fino a dicembre 2009. Finora la rete Caritas ha distribuito attrezzature agricole, 750 tonnellate di cibo a 70.000 persone, materiali e strumenti per i rifugi temporanei a 765 famiglie di Meulaboh. A Banda Aceh, grazie agli incentivi alla manovalanza delle ditte locali ha potuto riaprire l’ospedale Blang Padang che è stato rifornito di attrezzature e medicinali. Nell’isola Pulau Aceh, è prevista la costruzione di 500 case.

Per la Thailandia il piano biennale Caritas prevede un impegno di 4 milioni di euro. La diocesi colpita è quella di Surat Thani, con una popolazione di circa 6.000 cattolici, assistiti da 7 preti in 39 parrocchie.

Si stanno fornendo aiuti d’urgenza ad oltre 3.000 persone e approvvigionamento idrico in vari villaggi. Avviati anche interventi di sostegno alla ripresa delle attività produttive, con specifica attenzione alle etnie meno tutelate, come i moklan, i mokken, e gli ulaklawoy tra coloro che vivono di pesca e i morgans che vivono di artigianato. È prevista assistenza psicologica post-trauma a circa 4.500 persone.

Per sostenere gli interventi in corso (causale ?Maremoto Oceano Indiano 2004?) tramite Caritas Italiana:
– c/c postale n. 347013
– c/c bancario 11113 – Banca Popolare Etica, Piazzetta Forzatè 2, Padova –
CIN: S ABI: 05018 CAB: 12100 Iban: IT23 S050 1812 1000 0000 0011 113 – Bic: CCRTIT2T84A
– c/c bancario 10080707 – Banca Intesa, p.le Gregorio VII, ROMA –
CIN: D ABI: 03069 CAB: 05032 Iban: IT20 D030 6905 0320 0001 0080 707 – Bic: BCITITMM700
– Cartasì e Diners telefonando a Caritas Italiana 06/541921 (orario di ufficio)
– Cartasì on-line sul sito www.caritasitaliana.it (?Speciale maremoto?, o ?Come contribuire?)

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