Formazione

Maremoto: Il ministro degli Esteri: “Daremo aiuti per 70 milioni di euro”

L'Italia piange 18 morti e i dispersi sono 660. Fini: "La gran parte di chi manca all'appello era nella zona di Phuket. Ma molti corpi non verranno mai ritrovati"

di Redazione

Il bilancio italiano del maremoto in Asia assume con il passare del tempo contorni sempre più pesanti. I morti accertati, al 1° gennaio 2005, sono saliti a 18, i dispersi sono ancora 660, una cifra superiore a quella di 250-300 diffusa nella giornata di ieri, che sembrava ridurre il numero di persone che non sono ancora state rintracciate, calcolate fino al 30 dicembre in circa 700. Il numero delle persone ritrovate grazie ai controlli e alle verifiche, insomma, è molto esiguo. IMPOSSIBILE RECUPERO – Sono le cifre fornite dal ministro degli Esteri Fini: “La lista completa dei defunti – ha detto Fini – non verrà ancora pubblicata poiché le famiglie stesse hanno chiesto che sia rispettato il loro dolore o perché desiderano fare ulteriori accertamenti”. Tuttavia con il passare del tempo la situazione diventa più grave: “I dispersi italiani sono ancora 660, quasi tutti nella zona di Phuket in Thailandia. Le famiglie che lo vorranno potranno chiedere che sia effettuato il test del Dna. Ma il maremoto è stato di tali dimensioni da non rendere possibile il recupero di tutte le salme. Molti corpi non saranno mai più ritrovati”. Fini ha specificato che “dal 26 al 31 dicembre alle 22” la Farnesina ha ricevuto 7.267 chiamate di segnalazione. “I riscontri che sono stati effettuati presso le ambasciate e attraverso telefonate dirette hanno permesso di accertare che 6.607 connazionali sono salvi”. Ce ne sono invece “660 di cui si sono perse le tracce”. “MORTI PRESUNTI” – Fini non ha voluto azzardare ipotesi su quanti dei 660 dispersi siano effettivamente deceduti. Ma ha avvertito che probabilmente non si troveranno mai i cadaveri di molte vittime e sarà dunque necessario avviare le “procedure per morte presunta”. Oggi, ha chiarito, “non si può dire quanti saranno coloro per i quali si avvieranno le procedura per morte presunta”. GLI AIUTI DALL’ITALIA – L?ultimo dato saliente fornito da Fini riguarda la totalità “degli aiuti realizzati o in via di realizzazione dall?Italia che è stimabile al momento in 70 milioni di euro”. Il capo della Farnesina ha comunicato inoltre che l’Italia ha proposto una riunione del club di Parigi che si svolgerà il prossimo 12 gennaio nella capitale francese, per la riconversione del debito dei paesi investiti dalla catastrofe. “Non si tratta di una cancellazione del debito ma di una dilazione”, ha precisato Fini. Il governo italiano utilizzerà nelle zone colpite dal terremoto-maremoto le somme “che dovrebbero essere restituite all’Italia quali rimborsi dei crediti di aiuto”, ha concluso. Si tratta di 9,4 milioni di dollari per lo Sri Lanka e 30 milioni per l’Indonesia.


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