Cultura
Maremoto e bambini: l’Unicef “bacchetta” le ong
"Il rischio improvvisazione", ha detto il direttore Salvan, "E' reale e rischia di compromettere l'efficienza degli aiuti"
”L’improvvisazione” di alcune ong che stanno portando aiuti ai bambini nelle aree colpite dal maremoto puo’ compromettere l’efficienza degli interventi.
Roberto Salvan, direttore dell’Unicef Italia, ha sottolineato questo timore proprio oggi all’incontro stampa con il rappresentante per l’Indonesia. E ha invitato le ong a raccordarsi con la stessa Unicef, visto che – ha osservato – ha il mandato dell’Onu nel coordinamento di questi aiuti.
”Ho la sensazione – ha detto Salvan – che come in tutte le emergenze, le ong, quelle che non c’erano prima e li’ c’e n’erano davvero poche, arrivano per la prima volta in questi paesi e si improvvisano. Non e’ una questione di fondi ma di operativita’.
“Per rendere efficaci gli interventi va fatto un raccordo, evitare che ci siano sovrapposizioni”. Salvan ha espresso anche un altro timore che riguarda le donazioni: ”c’e’ un senso di sfiducia per le grandi organizzazioni. Si crede che donare alle organizzazioni piccole sia la cosa migliore”. In realta’, ”c’e’ invece il rischio di una mercificazione, come nel caso della cosiddetta adozione a distanza: dare un prezzo e un costo ad bambino. Il rischio e’ l’assistenzialismo”.
Ecco perche’ l’invito alle ong al coordinamento riguarda anche i sostegni a distanza. Il direttore ha, quindi, tenuto a chiarire alcune ”errate percezioni”. ”Noi – ha sottolineato – non promuoviamo l’ adozione internazionale e crediamo che l’affidamento temporaneo non sia la strada migliore. I bambini devono crescere nella realta’ in cui sono nati.
Faremo ogni sforzo per garantire loro questa possibilita’. Molti pensano che l’Unicef fa sostegni a distanza volendo dare un contributo per un bambino dal quale poi vorrebbero ricevere lettere e foto. L’Unicef non fa questo. L’ Unicef – ha osservato – sostiene tutti i bambini, i soldi vanno a progetti mirati in un’area o in una comunita’ specifica. Il nostro sostegno a distanza cerca di proteggere tutti i bambini che vivono in quel territorio. Anche noi raccontiamo poi ai nostri donatori cosa e’ stato fatto”. Sempre sulle donazioni, Salvan – dopo aver rilevato, seppure ironicamente (”abbiamo avuto una forte concorrenza”) che la campagna dell’Unicef ha avuto poca visibilita’ a vantaggio di quella della Protezione civile – ha detto che l’Unicef Italia ha raccolto finora, nonostante tutto, 4 milioni di euro (i primi 2 sono andata alla prima emergenza, gli altri due divisi fra i tre stati piu’ colpiti) ma conta di arrivare a fine gennaio, con le iniziative insieme a gruppi editoriali, a 7-8 milioni.
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