Cultura

Maremoto: da Paesi UE oltre 240 milioni di aiuti

Supera i 240 milioni di euro la cifra messa a disposizione da parte dei 25 paesi dell'Ue per le popolazioni asiatiche colpite dallo tsunami una settimana fa. Lo ha detto il portavoce della Commission

di Paul Ricard

Supera i 240 milioni di euro la cifra messa a disposizione da parte dei 25 paesi dell’Ue per le popolazioni asiatiche colpite dallo tsunami una settimana fa. Lo ha detto il portavoce della Commissione europea, Gregor Kreuzhuber, precisando che si tratta tuttavia di una cifra ”non ancora definitiva” destinata ad aumentare ulteriormente. Quanto agli impegni del solo esecutivo europeo, il portavoce ha ricordato i 23 milioni gia’ a disposizione tramite i canali d’emergenza dell’Ufficio per gli aiuti umanitari (Echo) di Bruxelles. Altri 10 milioni dovrebbero essere presto sbloccati. Spettera’ comunque ai ministri europei per la cooperazione e lo sviluppo che si riuniranno a Bruxelles venerdi’ prossimo stabilire l’impegno finanziario, anche sulla base di un primo bilancio che il commissario agli aiuti umanitari Louis Michel presentera’ ai ministri, al rientro in Europa dalla visita che in questi giorni sta compiendo in Sri Lanka e Indonesia insieme a Jean-Louis Schiltz, ministro per la cooperazione e l’azione umanitaria del Lussemburgo, dal primo gennaio presidente di turno Ue. Nel corso di un incontro con la stampa centrato sulla crisi asiatica, un esperto di Echo ha quindi sottolineato che gli aiuti europei serviranno ”per interventi immediati in diversi settori, quali l’invio di medicinali e vaccini, il riparo delle famiglie rimaste senza tetto, l’alimentazione, ma anche le cure mediche o la depurazione dell’acqua”. La distribuzione del materiale avverra’ attraverso le Ong partner dell’Unione europea, ha aggiunto l’esperto, ricordando che oltre ai 23 milioni di euro gia’ sul terreno, da parte della Commissione ci sono altri due fondi che potrebbero essere utilizzati, la cui approvazione richiede pero’ un procedimento lungo e complicato. E’ comunque troppo presto – ha spiegato il funzionario comunitario, rispondendo alle domande dei giornalisti – capire quale sara’ lo sforzo finanziario necessario per la ricostruzione dopo gli aiuti per far fronte alle necessita’ immediate.


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