Volontariato

Maremoto. Chi gestisce gli aiuti europei?

Il capo della Protezione civile Bertolaso aveva detto "sarà l'Italia", ma non è vero. Non Olanda o Francia. Ognuno per sé, dunque...

di Redazione

Riportiamo un lancio-dossier dell’agenzia Ap com sul “giallo” di chi coordina gli aiuti per il Sud Est Asia nella Comunità europea. Chi coordina gli aiuti dell’Unione europea alle regioni del sud est asiatico devastate dal maremoto? La domanda rispunta ogni pochi giorni, ogni volta che le autorità di una capitale dell’Unione si dichiarano in carica della delicata questione. La risposta, da Bruxelles, è sempre la stessa: nessun paese ha questo ruolo, e i meccanismi Ue funzionano per proprio conto. Certamente la Francia non coordina: lo ha detto oggi il ministro degli Esteri olandese Bernard Bot, smentendo quanto dichiarato in una intervista dal ministro degli Interni di Parigi. Dominique de Villepin, che pure come ex ministro degli Esteri di Parigi dovrebbe conoscere bene la macchina comunitaria, aveva detto al Journal du Dimanche che i francesi “sono stati i primi e sono i più numerosi” sul campo (dichiarazione questa che basterebbe a irritare numerosi altri paesi europei) e che per questo l’Unione europea ha affidato alla Francia il “compito essenziale” di “coordinare l’insieme dei mezzi europei di soccorso”. Estrapolazione del giornalista o disattenzione del ministro? Comunque l’Olanda (fino a tre giorni fa alla presidenza Ue) nega recisamente. Anzi il portavoce del ministro degli Esteri Bot, Bart Jochems, assicura che “la presidenza di turno lussemburghese dell’Ue (che ha preso funzione ieri, ndr.) ha chiesto all’Olanda di continuare ad assicurare il meccanismo di coordinamento degli aiuti europei messo in piedi la scorsa settimana”. Quanto a Parigi: “I francesi stanno aiutando, come gli altri paesi Ue”. Ma niente ruolo cruciale. All’indomani della catastrofe era stata l’Italia a parlare di un ruolo prioritario: lo aveva attribuito a Roma il capo della Protezione civile Guido Bertolaso (il quale aveva detto a Sky Tg24 “l’Unione europea ha deciso che sarà l’Italia a coordinare gli aiuti”). Il ministro Gianfranco Fini aveva poi ribadito che effettivamente c’era un ruolo italiano, ma la Farnesina aveva in seguito specificato che gli esperti di Roma, in quanto “primi sul luogo”, avevano coordinato i soccorsi ai cittadini europei in difficoltà, e non gestito la distribuzione degli aiuti europei alle popolazioni locali. Possibile spiegazione: l’Unità di protezione civile (Cpu) della Commissione Ue ha inviato in Thailandia all’indomani della catastrofe vari funzionari, proprio per coordinare gli aiuti Ue. Questi esperti, hanno fatto osservare fonti di Bruxelles, lavorano per una missione finanziata dall’Ue e portano il cappello Ue; fra di loro però ci sono anche un italiano e un francese. La situazione caotica magari ha facilitato gli equivoci. Ma anche il commissario europeo per lo sviluppo e gli aiuti umanitari, Louis Michel, specificava qualche giorno fa di non aver mai sentito “che l’Unione europea abbia incaricato un paese in particolare di coordinare l’aiuto”.


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