Famiglia

Maremoto: appello drammatico di un vescovo tailandese

Ecco il resoconto spaventoso di Mons. Surat Thani

di Joshua Massarenti

”I religiosi stanno tutti bene e dalle prime informazioni sembra che anche le opere non abbiano subito gravi danni. Per il resto, però, davanti ai miei occhi si schiude uno scenario devastante. Aiutateci”. Lo ha detto alla Misna il vescovo di Surat-Thani (estremo sud del Paese, al confine con la Malesia), monsignor Jospeh Pradhan, contattato nella sua diocesi, forse la zona più colpita dell’intera Thailandia dal gigantesco maremoto che ha sconvolto l’intera zona. ”È stato un disastro. Non era mai accaduto niente del genere in questo Paese. I morti sono moltissimi e non me la sento di azzardare nessuna stima. Le infrastrutture turistiche che davano lavoro a tanta gente sono andate completamente distrutte” ha continuato il presule. ”Le strutture religiose sorgono un po’ più all’interno, visto che tutta la litoranea è destinata al turismo, e per questo sono state risparmiate. Ma le onde, alte anche decine di metri, hanno causato danni fino a 500 metri dalla spiaggia” ha aggiunto il vescovo di Surat-Thani. ”Chiedo alla comunità internazionale di venire in nostro aiuto. La gente ha bisogno di tutti i beni di primo soccorso, ma soprattutto servono acqua e i sacchi di plastica per avvolgere i cadaveri. Stiamo cercando di stilare un inventario preciso e di stabilire le priorità degli aiuti” ha detto ancora alla Misna il presule. ”I tailandesi – aggiunge – si stanno dimostrando eccezionali. C’è una gara di solidarietà e tutti sono all’opera per aiutare gli altri, turisti inclusi. Intanto stanno arrivando i primi aiuti inviati dal governo di Bangkok e le radio continuano a diffondere informazioni di servizio e notizie sull’aiuto che i Paesi di tutto il mondo stanno mandando, accendendo così le speranze della gente”


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