Welfare

Mare Nostrum: il Regno Unito non partecipa

Per Amnesty International si tratta di una «decisione imperdonabile, è indispensabile che Mare Nostrum continui». Per la Gran Bretagna invece l'operazione non farebbero altro che incentivare un maggior numero di persone a intraprendere il viaggio

di Redazione

Commentando la notizia che il Regno Unito non sosterrà alcuna futura operazione di ricerca e soccorso in mare, in quanto tali operazioni non farebbero altro che incentivare un maggior numero di persone a intraprendere il viaggio, la direttrice generale di Amnesty International Regno Unito Kate Allen ha dichiarato: «Questo è un giorno nero per la statura morale del Regno Unito. Con un’operazione di cui c’era un estremo bisogno, la Marina italiana ha salvato migliaia di vite nel Mediterraneo. Gli altri paesi europei dovrebbero agire per condividere la responsabilità, anziché sottrarvisi».

«La vaga prospettiva di essere salvati non è mai stata un incentivo. La guerra, la povertà e la persecuzione sono ciò che spinge le persone alla disperazione e a correre rischi terribili», ha proseguito Allen, «la storia giudicherà imperdonabile questa decisione. Quando è giunto il momento di agire, il Regno Unito ha girato le spalle a persone disperate per lasciarle annegare».

«Condividiamo lo sconcerto per questa decisione, che conferma quanto gli stati membri dell’Unione europea non siano pronti né intenzionati ad assumere comunemente una responsabilità che negli ultimi 12 mesi è stata solo italiana», ha sottolineato a sua volta Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia, «Per questo, continuiamo a chiedere all’Italia di portare avanti l’Operazione Mare Nostrum: sospenderla in assenza di un’operazione europea analogamente efficace per mezzi, risorse e missione metterebbe nuovamente a rischio la vita di migliaia di persone che cercano protezione in Europa».


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