Non profit

Marco Randon e il cattivo gusto della politica

di Redazione

Marco Randon da Mantova è una delle persone più care che abbiamo conosciuto. Due anni fa lo premiammo a Milano, a Golosaria, perché ci aveva colpito la sua voglia di destinare una parte del suo mestiere – e del suo sapere – al prossimo. Così è andato in Togo e ha aperto un panificio, per insegnare alla gente del luogo a fare il pane con le materie prime di quel territorio. Poi è andato ad Haiti, in tempi non sospetti, e lì ha costruito un altro forno. E quando ha appreso la notizia del terribile terremoto del gennaio scorso, senza sapere a cosa sarebbe andato incontro è partito per riattivare, in mezzo alle macerie, quella sua opera. È riuscito a sfornare 8mila panini al giorno, in monoporzione, che sono risultati essenziali per quella gente che aveva perso tutto.
Quando è tornato in Italia i giornali hanno parlato di lui e più di una parte politica – ci ha detto – gli ha offerto una candidatura. E questa è la cosa che gli ha fatto più male: la strumentalizzazione verso chi ha un minimo di visibilità, non importa per cosa. Sabato 6 marzo Marco sarà col suo pane a Casale, per inaugurare un’edizione di Golosaria che sancirà l’incontro tra Mantova e il Monferrato. E con lui ci sarà anche Donato Lanati, l’enologo famoso che quest’anno ha vinificato le uve dei suoi vigneti sperimentali per dare 5mila bottiglie di un grande rosso al Banco Alimentare. Pane e vino come simbolo della solidarietà attiva, non pelosa. Il sindaco di Casale, Giorgio De Mezzi, è raggiante per questo evento, essendo stato uno dei primi volontari del Banco Alimentare e della Colletta Alimentare che anche nella sua città si svolge ogni anno. Intanto a metà febbraio, mille persone, su invito del Club di Papillon, hanno cenato insieme pagando 20 euro a testa, pur avendo cucinato in casa. E da questa cena “in Com-pagnia” è uscita una somma per aiutare un norcino di Paganica a riprendere in pieno la sua attività e per sostenere il progetto di Ca’ Edimar a Padova, che ogni giorno sforna il pane di Sant’Antonio per i più poveri.

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