Economia
Marco Paolicchi a capo delle coop sociali di Legacoop Toscana
Oggi a Firenze l’assemblea regionale del settore, che conta 138 cooperative. Crescono nel 2016 gli occupati, con oltre 12mila addetti, e il valore della produzione che arriva a sfiorare i 400 milioni di euro. Segnali positivi anche da redditività e patrimonializzazione
di Redazione
Pratese, classe 1972, laureato in Lettere e filosofia e con un master in Imprenditoria sociale e e-governance locale, nonché socio fondatore e presidente dal 1998 della cooperativa sociale Pane&Rose di Prato, Marco Paolicchi è il nuovo responsabile delle cooperative sociali di Legacoop Toscana. È quanto emerso dall’Assemblea regionale che si è svolta stamattina a Firenze all’Educatorio del Fuligno.
Succede a Eleonora Vanni, vicepresidente nazionale di Legacoopsociali e candidata alla presidenza nazionale (il Congresso nazionale è in programma a Roma il 15 e 16 novembre vedi new).
Nel corso dell’assemblea regionale, intitolata “Laboratorio Welfare: i nuovi bisogni e la riforma del Terzo Settore”, esponenti della cooperazione e rappresentanti istituzionali si sono confrontati sulle principali sfide che attendono il welfare toscano e sull’impatto delle recenti riforme legislative, a partire da quella del Terzo Settore e dell’impresa sociale.
«Le nostre cooperative hanno saputo reggere agli anni della crisi, crescendo per valore di produzione e riuscendo, nel complesso, a reggere l’impatto della drastica diminuzione delle risorse: a volte ristrutturando l’organizzazione, ma più spesso mettendo a disposizione della difesa dell’occupazione e dei servizi risorse proprie», afferma il nuovo responsabile Marco Paolicchi (nella foto in apertura durante il suo intervento). «I dati relativi al settore mostrano un incremento occupazionale di donne e di giovani qualificati, una tenuta importante dei lavoratori svantaggiati e delle lavoratrici che, a differenza di altri settori, non solo non sono state espulse dal mercato del lavoro, ma si sono trovate a rappresentare l’unico sostegno economico in famiglie ad alto rischio di povertà. La riforma del Terzo Settore e dell’impresa sociale, il nuovo Codice degli appalti, così come le prossime riforme regionali di alcuni riferimenti normativi fondanti la cooperazione sociale e i servizi in cui siamo impegnati quotidianamente, imporranno un’attenta analisi e una valutazione delle ricadute sia in termini economici che organizzativi, aprendo però, al tempo stesso, una nuova stagione di relazioni con gli altri attori del welfare e all’interno di Legacoop stessa».
«Anche per la cooperazione sociale toscana si confermano i trend di crescita e consolidamento che hanno contraddistinto quest’ultimo quadriennio, caratterizzato da una contrazione delle risorse a disposizione», sostiene la vicepresidente nazionale di Legacoopsociali Eleonora Vanni. «Per la cooperazione sociale si apre adesso, sia sul piano nazionale sia su quello regionale, una fase nuova, in relazione alla riforma del Terzo Settore e a un generale ripensamento del sistema del welfare e dei servizi alla persona».
Sono 138 le cooperative sociali che fanno capo a Legacoop Toscana: 68 sono di tipo A (si occupano di servizi socio-sanitari, educativi e formativi); 41 sono di tipo B e svolgono attività finalizzate all’inserimento di persone svantaggiate; 18 sono a scopo plurimo (A-B) e sono impegnate in entrambi gli ambiti; 11 sono i Consorzi. Nel 2016 il valore della produzione del settore sociale di Legacoop Toscana ha sfiorato i 400 milioni, con un +7% rispetto al 2015 (+25.9% rispetto al 2013). Gli addetti sono circa 12.250, tra soci e dipendenti: +2,7% rispetto al 2015 (+21,4% rispetto al 2013). Nel 2016 è cresciuta anche la redditività (che già nel 2015 era tornata ad avere segno più), con effetti positivi sulla patrimonializzazione, il cui valore nel 2016 è pari a oltre 61 milioni, +2% rispetto al 2015.
«La cooperazione sociale regionale sta attraversando una fase di evoluzione, come dimostrano anche i numerosi processi aggregativi che hanno interessato le cooperative sociali toscane in questi ultimi anni», sottolinea il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini. «Si tratta di un settore destinato a diventare sempre più strategico per l’economia a livello regionale e nazionale: in un quadro di progressiva diminuzione delle risorse pubbliche, di invecchiamento della popolazione e di fronte all’emergere di nuovi bisogni da parte dei cittadini, le cooperative sociali saranno infatti uno degli attori fondamentali del nuovo welfare».
Rispetto al 2013, il numero delle cooperative sociali di Legacoop Toscana è in lieve flessione, a seguito di numerosi processi di riorganizzazione, fusione e incorporazione che hanno interessato il settore: 16 delle attuali realtà sono la risultante di processi aggregativi che hanno coinvolto ben 42 cooperative. Queste 16 cooperative sociali rappresentano in termini di fatturato il 29,2% del totale del settore, con un valore della produzione pari nel 2016 a oltre 115 milioni e con 4.109 lavoratori occupati (pari al 34% del totale); inoltre i tassi di crescita del fatturato (+11.4% rispetto al 2015) e degli addetti (+ 2,5%) risultano superiori alla media del settore.
Nella foto in apertura da sinistra: Paolicchi, Negrini, Vanni
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