Formazione

Marcia, Schwazer riparte dal “guru” dell’antidoping

di Roberto Brambilla

“Ricordatevi che non conta se vince o perdete, ma quanto impegno ci mettete in campo”. Per tanti anni, a occhio e croce dodici, questa e’ stata con alcune varianti l’ultima frase che ripetevo prima della partita ai ragazzi che portavo a giocare sui campi CSI. E questa frase, mi  è venuta in mente mercoledì, mentre rivedevo la conferenza stampa di Alex Schwazer, il marciatore, squalificato per doping. Un atleta positivo all’EPO alla vigilia di Londra 2012 e che da qualche settimana ha deciso di ricominciare la sua vita sportiva. Accanto a lui il professor Sandro Donati, uno dei massimi esperti italiani ed europei di lotta al doping. Lui insieme al tecnico Mario De Benedictis e una equipe di specialisti, tra cui il chimico Dario D’Ottavio e l’ematologo Benedetto Ronci, seguirà il campione olimpico di Pechino 2008 nei prossimi mesi.

Più che il “sogno” di Rio (soprattutto perché Schwazer è ancora squalificato), la coppia “impossibile” insegue un’idea: quella di mostrare come sia possibile di alto livello senza doping. Per portarla avanti Schwazer si trasferirà a Roma e si sottoporrà a controlli periodici (si parla almeno mensili) con reperibilità assoluta 24 ore su 24, senza finestra oraria, come per gli altri atleti. Un’operazione “trasparenza” che ha avuto anche il sostegno di Libera e del suo presidente Don Luigi Ciotti. “La collaborazione fra Donati e Schwazer- ha fatto sapere il sacerdote in un messaggio arrivato durante la conferenza stampa di presentazione a Roma – è una bella notizia. Speriamo che induca altri atleti a uscire dall’ombra, denunciare, riconquistare la propria dignità e libertà”.

Schwazer che per essere “accettato” da Donati ha dovuto tornare davanti ai giudici per integrare la sua versione sui fatti del 2012 è cosciente dei dubbi di chi lo guarderà. “Non sono un esempio” ha spiegato riferendosi al suo rientro con Donati e ha ripetuto di essere disponibile a testimoniare in favore della sua ex fidanzata Carolina Kostner, squalificata per “assistenza” (una sorta di complicità di secondo livello) per le pratiche illecite dell’allora partner. Intanto tra pochi giorni Schwazer inizierà ad allenarsi. Se Donati avrà fatto bene o male a seguirlo lo si saprà leggendo i test e i tempi. Al professore esperto di antidoping già il coraggio di accettare una grande sfida. Che ha suscitato qualche polemica, ancora prima di partire. A spegnerle o a smorzarle toccherà solo al marciatore e al suo comportamento. Con la voglia di mettercela tutta, stavolta senza aiuti.

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