Cultura

Marcia di pace, vigilia complicata. Altolà alle bandiere

Forza Italia e Udc dicono no ai vessilli rossi, chi organizza si difende e invoca pluralismo. "Aperti a chi ama la pace".

di Ettore Colombo

Sospira padre Enzo Fortunato, portavoce del Sacro convento di Assisi. Sospirano gli organizzatori della Marcia della pace Perugia-Assisi, raccolti nella Tavola della pace, il cui coordinatore è Flavio Lotti. Sospirano i tanti che stanno già lavorando alla riuscita di un appuntamento mai come quest?anno importante per il pacifismo italiano, la Marcia della pace Perugia-Assisi del 12 ottobre. L?Udc, per bocca del senatore Maurizio Ronconi, fa sapere che il partito di Follini, Casini e Buttiglione è pronto ad aderire alla marcia, ma non vuole vedere “bandiere rosse” o “bandiere che con i contenuti della marcia non c?entrano nulla”. Poi Ronconi rincara la dose: “La Tavola della pace è di parte, non è un organismo pluralista e il coordinatore, Flavio Lotti, è ancora più di parte: va cambiato”. Lotti non si scompone. Osserva che “è da quando la organizzava Aldo Capitini che la Perugia-Assisi suscita polemiche. Le bandiere di cui parlano questi signori non le conosciamo, noi abbiamo soltanto quelle della pace”. Poi specifica: “Noi diciamo di lasciare a casa le bandiere di partito. Però, non possiamo impedire di esporle”. Certo, il problema di una marcia davvero ?aperta a tutti? e ?non di parte? rimane, ma non è con le provocazioni dell?Udc che si risolve. Potrebbero partecipare anche “esponenti di primo piano di Forza Italia come della stessa Udc, alla marcia”, fa sapere, con la consueta soavità, padre Enzo Fortunato, che oltre a essere portavoce del Sacro convento di Assisi è anche tra i promotori della Tavola della pace. “Noi lavoriamo perché la marcia sia la più grande possibile e siamo aperti alle adesioni di tutti, purché ne rispettino i contenuti”, spiega. “Di certo”, aggiunge, “non ci piace chi porta alla Perugia-Assisi un linguaggio e delle modalità ?oppositive?”. Parla come un politico navigato, padre Enzo, ma si capisce che ce l?ha più con i no global che con i forzisti? Lotti, invece, quelli di Forza Italia li liquida così: “La marcia è aperta a tutti. Se qualcuno vuole partecipare con i simboli di chi ha appoggiato la guerra, dovrà fare i conti con la piattaforma della marcia. È una questione di coerenza: di chi il giorno prima ha appoggiato la guerra e poi, magari, vuole sfilare per la pace”. Non a caso, il consiglio comunale di Assisi, retto dal centrodestra, ha già ufficializzato la sua ?non adesione?. Niente gonfalone del Comune, né discorso del sindaco, che peraltro aveva rifiutato di partecipare anche nelle due edizioni precedenti. In compenso, forse faranno capolino i giovani di Forza Italia. Di certo ci saranno Ds, Margherita, Verdi, Pdci, Rifondazione e i sindacati. Per quanto riguarda parlamentari ed esponenti del Polo, si vedrà. “Noi siamo aperti a tutti”, allarga le braccia padre Enzo.


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