Famiglia

Marcia della pace, vigilia calda. Un arcobaleno con tremore

Quale futuro per il movimento? La risposta arriverà da Perugia. Ma intanto la rissa politica rischia di coinvolgere anche i pacifisti.

di Redazione

Il 12 ottobre finalmente sapremo che fine hanno fatto le bandiere della pace che fino a qualche mese fa sventolavano sui balconi italiani. Legate una all?altra disegneranno un serpentone che occuperà i 23 chilometri che separano Perugia da Assisi. Una lunga stringa arcobaleno che quest?anno invocherà un?Europa più giusta e pacifica. E lo farà in un momento storico cruciale. Dopo un paio di edizioni straordinarie che negli ultimi due anni hanno portato ad Assisi oltre 500mila persone, ma, soprattutto, avendo alle spalle la contestatissima campagna irachena e un?estate di silenziosa riflessione per tutto il movimento. Ad Assisi, quindi, i pacifisti avranno l?occasione di contarsi e di capire quale sia il loro peso specifico reale. Anche se attorno all?evento si annuncia tempesta. “Basta con i rimpianti a cose fatte, vogliamo contare adesso e andremo in Umbria per dire a Berlusconi e Prodi che il ripudio della guerra deve essere una colonna del nuovo impianto continentale”, annuncia Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace. Di questi tempi, però, nemmeno la marcia nonviolenta ideata nel 1961 da Capitini riesce a smarcarsi dalla polemica politica. Un?onda cavalcata in primis dal sindaco di Assisi, Giorgio Bartolini (FI), che senza peli sulla lingua taccia la manifestazione di comunismo latente: “per questo”, rincara, “confermo che il Comune non parteciperà all?evento” e cita come prove “la prevalenza di bandiere rosse, gli slogan antiamericani e la diffusione di quotidiani come l?Unità che fanno bella mostra sui banchetti degli organizzatori”. A stretto giro di posta gli risponde don Tonio Dall?Olio, presidente di Pax Christi. “Niente di nuovo sotto il sole”, si affretta a precisare, “quelli che non hanno argomenti da contrapporre ci accusano di essere di sinistra”. Se però gli argomenti non brillano per freschezza, alcuni toni sono ben sopra le righe. Non sarebbe il caso di accantonare almeno per un giorno la zuffa politica? Secondo Lotti “l?agenda della marcia è fissata: si parlerà dell?Europa che vuole la società civile. Anche se non possiamo costringere i partecipanti a lasciare a casa le loro idee”. Più diretto Dall?Olio: “Se il governo non fa opera di giustizia, non lavora per la pace, mi sembra del tutto consequenziale che questa cattiva attitudine abbia strascichi in una manifestazione che ha come bandiera la pace”. E ancora: “Sarei molto lieto che chi non condivide la nostra posizione, invece di inasprire lo scontro, si dedicasse ad approfondire le nostre ragioni”. Un invito destinato a rimanere inascoltato almeno dal primo cittadino che ribadisce che “sarei un ipocrita se partecipassi a una marcia di gente senza giacca e senza cravatta che dice di percorrere 23 chilometri e invece fa a mala pena cento metri circondata da giornalisti e telecamere”. A tirar fuori dal pantano domestico la Perugia-Assisi 2003 corre in aiuto Marina Rini, rappresentante italiana della campagna delle Nazioni Unite ?No Excuse 2015?. “In occasione della marcia”, annuncia da New York, “porteremo in Umbria 16 maxi pupazzi alti 4 metri”. Ogni coppia simboleggerà uno degli otto obiettivi del millennio (lotta alla povertà, all?analfabetismo, accesso all?acqua potabile, stop al degrado ambientale, contenimento del debito estero, equità nel commercio mondiale, cooperazione allo sviluppo e contrasto del virus dell?Hiv) e avrà uno spazio per contenere le sigle delle associazioni che si battono per il loro raggiungimento. Nel frattempo si stanno delineando iniziative che prepareranno il 12 ottobre: in primis la quinta assemblea dell?Onu dei Popoli (Perugia, dal 9 al 12 ottobre). Fra i relatori attesi: Mario Soares, Vandana Shiva, Susan George, Riccardo Petrella e don Ciotti. Il forum avrà un prologo fra il 4 e l?8 ottobre, quando ogni ospite internazionale sarà accolto presso una sede locale di una delle associazioni aderenti (per conoscere il programma dei workshop e dell?evento collegarsi al sito: Tavola della pace). Padre Nicola Giandomenico, uno dei promotori storici, per problemi di salute non parteciperà alla marcia. “Ci attenderà ad Assisi”, rassicura Lotti.


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