Cultura

Marcia della Pace: un popolo in cammino tra Perugia e Assisi

La partecipazione popolare e' stata superiore alle aspettative e, per ora, è impossibile dare cifre esatte. Le voci di Ciampi, Pezzotta, Epifani, Bobba, Fassino, Diliberto e Pecoraro Scanio

di Paolo Manzo

Un popolo in cammino chiede un’Europa di pace. È partita la marcia della pace Perugia-Assisi, indetta quest’anno per chiedere una politica piu’ decisa da parte dell’Europa e la promozione dei valori della pace e per il ripudio della guerra. Tra i manifestanti anche diversi leader politici e sindacali: Piero Fassino, Fausto Bertinotti, Pierluigi Castagnetti, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta, Oliviero Diliberto, Massimo D’Alema, Ermete Realacci. Tutti in cammino insieme agli esponenti di decine di associazioni del volontariato sociale. L’arrivo ad Assisi e’ previsto nel pomeriggio, con una manifestazione alla Rocca che concludera’ la giornata. Prima della partenza, i leader politici e sindacali hanno firmato un appello promosso dalla Tavola per la pace che punta all’introduzione nella Costituzione europea, di un articolo per il ripudio della guerra. Ma quanti sono i partecipanti? Circa 60mila, secondo una stima della Questura di Perugia. Ma i primi manifestanti cominciano ad arrivare nella cittadina umbra adesso e, per una valutazione complessiva e definitiva, occorrera’ aspettare, anche perche’ la partecipazione popolare e’ stata superiore alle aspettative. Alcuni protagonisti Piero Fassino “Una marcia della pace. Questo, e non altro, deve essere la Perugia-Assisi, in corso di svolgimento in queste ore con la partecipazione di decine di migliaia di persone”. Questa l’opinione di Piero Fassino, intervistato durante la marcia. ”Caricare questa manifestazione di significanti contingenti -dice il segretario Ds- significa impoverirla. Questo e’ un appuntamento che si svolge da tanti anni, ideato da un uomo di pace come Capitini”. Tra gli obiettivi della manifestazione, ”e’ giusto quello che punta ad affermare in modo esplicito nella Carta costituzionale Ue che l’Europa si batte per dare una soluzione politica pacifica ai conflitti per un mondo di pace. Credo che il governo italiano, presidente di turno della Ue, debba battersi perche’ questo principio venga inserito”. ”Le presenze militari -prosegue Fassino- devono essere autorizzate dalle Nazioni Unite e quindi pensiamo che in Iraq bisogna passare da un regime di occupazione militare come lo ha definito lo stesso segretario generale dell’Onu ad una presenza civile e militare sotto l’egida delle Nazioni Unite in modo che la transizione democratica sia in Iraq piu’ sicura di quanto sia stata finora. La Perugia-Assisi -conclude- e’ un appuntamento per tutti coloro che manifestano in modo esplicito il loro impegno per un mondo di pace piu’ libero e piu’ giusto. E’ un appuntamento a cui partecipano tantissime persone di ogni credo religioso, fede politica e appartenenza sociale. E’ soprattutto un appuntamento per tantissimi giovani”. Savino Pezzotta ”Noi siamo qui a fare la marcia della pace e non a far cadere il governo, che e’ un compito di altri. Ognuno fa il suo mestiere. Noi siamo qui a testimoniare la volonta’ del mondo del lavoro rispetto al ruolo che l’Europa deve giocare per la pace e per fare entrare anche nella Costituzione europea il ripudio della guerra”. Così Savino Pezzotta, segretario generale della Cisl, intervenuto alla marcia della pace Perugia-Assisi. Guglielmo Epifani E’ necessario ”lavorare per vedere quello che unisce, il tema della pace dovrebbe unire il piu’ possibile, per quel che mi riguarda oggi e’ una giornata di unita”’, dice il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, tra i partecipanti alla marcia della pace Perugia-Assisi. ”Oggi -spiega- siamo qui per riaffermare l’adesione morale, civile, culturale che il sindacato ha sempre dato ai temi della pace per un ordine internazionale fondato sul rispetto e sull’autodeterminazione di ognuno. Sarebbe giusto trovare nella Costituzione e nei suoi valori un riferimento alla pace. Tra l’altro, il sindacato italiano l’ha chiesto unitariamente”. Carlo Azeglio Ciampi ”La nuova edizione della marcia Perugia-Assisi rafforza l’impegno collettivo per l’incontro fra diverse culture e per la difesa della pace, della solidarieta’ e della cooperazione fra i popoli”. A sottolinearlo e’ il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, nel messaggio inviato al coordinatore nazionale della Tavola della Pace, Flavio Lotti, in occasione della odierna Marcia per la Pace da Perugia ad Assisi. ”A cinquant’anni dalla sua nascita -sottolinea ancora il capo dello Stato- l’Unione Europea ha assicurato stabilita’ e sviluppo, continua a consolidare la legittimita’ democratica delle sue istituzioni e ad integrare nuovi popoli fra gli Stati membri, ponendo le basi per la costruzione di un’unione politica”. Ciampi ricorda che ”l’Italia ha una grande tradizione europeista: affrontiamo oggi una nuova fase, che dovra’ garantire, secondo la Costituzione Europea, uno spazio di liberta’, sicurezza e giustizia, uno spazio privilegiato della speranza umana. Una Europa piu’ ampia e cosciente delle proprie radici e dei propri valori -conclude il presidente della Repubblica- potra’ essere fattore di pace nel mondo”. Luigi Bobba, Oliviero Diliberto e i giovani di Forza Italia… ”A che titolo parla Diliberto? I promotori e gli organizzatori della Marcia della Pace sono il Tavolo della Pace e le associazioni e, quindi, lui non ha titolo per dire chi partecipa e chi non puo’ partecipare”. Cosi’ il presidente delle Acli Luigi Bobba replica al segretario del Pdci Oliviero Diliberto, che in precedenza aveva dichiarato a La 7 che ”e’ giusto che i giovani di Forza Italia non partecipino a questa manifestazione, perche’ fanno parte di un partito a favore della guerra”. Bobba ribadisce che ”questa marcia non puo’ essere il solito teatrino della politica e non e’ la marcia sul confronto tra Comunisti italiani e Forza Italia”. Dal canto suo, il coordinatore dei giovani di Forza Italia, Simone Baldelli spiega che ”abbiamo aderito a questa manifestazione per non lasciare il monopolio della pace ai comunisti come Diliberto. Parla di spallate alla manifestazione -aggiunge- quando e’ lui che si e’ riempito la bocca solo di insulti nei confronti della maggioranza e, nel caso specifico, del coordinatore di Forza Italia, la cui religiosita’ e’ un fatto personale, di cui non deve rendere conto a Diliberto”. Alfonso Pecoraro Scanio La notevole partecipazione popolare alla marcia della pace ”dimostra che c’e’ un popolo che si mobilita anche senza un’emergenza specifica in nome della coerenza a certi principi. Chi viene a marciare per la pace -rileva Alfonso Pecoraro Scanio, oggi tra i manifestanti- mette in pratica un’iniziativa coerente. E coerenza -osserva l’esponente dei Verdi- vuol dire anche chiedere il ritiro delle truppe di occupazione dall’Iraq e richiamare l’Europa sull’importanza di inserire il ripudio della guerra all’interno della Costituzione”.


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