Cultura

Marcia della pace. Casarini, Agnoletto e Arci: no a presenza Ds

I tre esponenti del movimento replicano a brutto muso a Fassino, che vuole scendere in piazza il 20 marzo e gli intimano: "Resti a casa..."

di Ettore Colombo

“Se si astiene, è meglio che il 20 marzo Fassino resti a casa” è il commento di Luca Casarini, portavoce dei Disobbedienti del nord-est, ala ‘dura’ del comitato Fermiamo la Guerra che promuove la manifestazione per la pace il 20 marzo a Roma, all’annuncio del segretario dei Ds Piero Fassino di scendere in piazza per il corteo che chiede il ritiro delle truppe dall’Iraq, nonostante la scelta del non-voto sulle missioni militari in Parlamento. “Io sarò tra quelli – continua Casarini – che proporranno di non astenersi dall’allontanare dal corteo chi si astiene in Parlamento, giocando sulla pelle di milioni di persone che soffrono per i bombardamenti, le occupazioni militari, i muri, gli squadroni della morte e la polizia globale che veste anche la divisa italiana”. “Il 20 marzo – aggiunge il leader noglobal – non è una pagliacciata e nemmeno una sfilata prelettorale: la guerra e i suoi meccanismi vanno sabotati, colpiti, disarticolati. Il 20 marzo è anche un momento di espressione di quella resistenza globale che guerrafondai e politicanti vorrebbero imprigionare o ammansire. L’ipocrisia e i trucchetti da politicanti di fronte all’orrore della guerra e alle sue tragedie – conclude – non devono trovare spazio tra i movimenti che in tutto il mondo e anche in Italia si battono per la cessazione dell’occupazione militare dell’Iraq”.
”Contro la guerra in Iraq serve coerenza”, dunque Fassino voti in favore del ritiro delle truppe, altrimenti il 20 marzo resti a casa. Un deciso invito a restare a casa, per Fassino, arriva anche da Vittorio Agnoletto: ”Prendo atto delle contorsioni tattiche di Fassino – dice il leader del Social forum – ma la questione e’ molto semplice: se il governo non stralcera’ la missione in Iraq dal decreto i DS come voteranno? Tutto il resto sono e resteranno semplici e vuote parole”. ”Ognuno e’ libero di partecipare alle manifestazioni che vuole – aggiunge Agnoletto – ma un segretario di partito ha il dovere della coerenza tra il comportamento dentro e fuori il Parlamento. La manifestazione del 20 marzo e’ organizzata in tutto il mondo per richiedere il ritiro delle truppe occupanti dall’Iraq. Chiunque decida di parteciparvi deve dare il proprio contributo a questo obiettivo partendo dalla propria collocazione”. Secondo Agnoletto ”chi e’ in Parlamento ha una sola possibilita’: votare contro la missione. Altrimenti e’ meglio resti a casa”.
“Le manifestazioni sono aperte e pubbliche. Non impediamo a nessuno di parteciparvi, dopodichè ci pare che il problema non sia nostro, ma riguarda loro, chi si è astenuto sul rinnovo delle missioni e vuole comunque scendere in piazza”. Tom Benetollo, presidente dell’Arci, associazione promotore del Comitato Fermiamo la Guerra, replica così alla scelta del segretario dei Ds. “La piattaforma della manifestazione del 20 marzo si basa su tre punti condivisi da tutti, ripresi dall’appello americano alla mobilitazione contro la guerra: il ritiro delle truppe, la pace in Medio Oriente e l’autodeterminazione del popolo iracheno”, sottolinea Benetollo. “Non impediremo a nessuno di venire in piazza, ma si interroghino loro su quanto coerente possa essere la scelta di partecipare ad una manifestazione con queste parole d’ordine”.

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