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“Marcia degli scalzi”, 60 città in marcia coi migranti

Una manifestazione fino al cuore della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia per chiedere cambiamenti delle politiche migratorie europee. Tra gli aderenti, oltre ad attori, scrittori e musicisti figurano anche Arci, Acli, Terres des Hommes, Mani Tese, Oxfam Italia, Medici Senza Frontiere e Amnesty

di Lorenzo Maria Alvaro

«Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze». Così si legge sul portale dell'evento “Donne e Uomini scalzi” che lancia la manifestazione.

Il punto di partenza è Venezia. Ma sono 60 le città che hanno deciso di aderire con manifestazioni simultanee. Tra loro Roma, Napoli, Bologna, Genova, Milano e Torino. L'idea però ha superato i confini nazionali e ha visto la partecipazione di Parigi, Lipsia e Friburgo.

Tanti gli aderenti. A spiccare è la partecipazione delle associazioni, più di 300. Arci, Acli, Terres des Hommes, Mani Tese, Oxfam Italia, Medici Senza Frontiere e Amnesty sono tra i primi firmatari.
«Dalla spinta dei propri popoli può nascere un'Europa diversa, l'Europa dell'accoglienza, della pace, della democrazia», ha sottolineato la presidente nazionale dell'Arci Francesca Chiavacci, «per questo è importante che analoghe iniziative si terranno in moltissime città europee».


La manifestazione mira a chiedere 4 cambiamenti sulle politiche migratorie:

  1. 1. Certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
  2. 2. Accoglienza degna e rispettosa per tutti
  3. 3. Chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
  4. 4. Creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino

La colonna sonora dell'evento è “Non è un film” di Fiorella Mannoia cantata insieme a Frankie Hi Nrg, che recita «scegli da che parte stare, dalla parte di chi psinge, scegli da che parrte stare: dalla parte del mare».

Le marce partiranno contemporaneamente. Sul sito c'è l'elenco dei luoghi di ritrovo per ogni città e il link all'evento Facebook organizzato da ciascuna. A Roma il corteo partirà dal Cen­tro Bao­bab di via Cupa 5, dove tante volon­ta­rie e volon­tari assi­stono ogni giorno i migranti in tran­sito per la capitale. A Napoli l'appuntamento è a piazza Plebiscito «rigorosamente scalzi e muniti di un fiore per marciare insieme fino a Castel dell'Ovo dove adageremo i fiori in mare per tutte le donne, gli uomini e i bambini che in questi anni sono morti nel tentativo di fuggire da guerre, fame e discriminazioni», specificano gli organizzatori. A Milano l'appuntamento è più tardi, alle 21, e partirà dalla Stazione di Porta Genova sino alla Darsena. A Palermo invece partirà con un giorno di anticipo, stasera alle 19 in piazza Verdi.

Ciò che accomuna tutte le manifestazioni è la volontà di non inserire nessun colore politico. Sugli eventi si leggono post come questo: «Per custodire il messaggio solidale e totalmente apartitico della mobilitazione, sarà sorretto un unico striscione a capo della marcia con lo slogan “Marcia delle donne e degli uomini scalzi- Refugees Welcome”. Chiediamo quindi alle organizzazioni aderenti di non portare con sé le proprie bandiere e/o striscioni identificativi».

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