L’ultima frontiera del last minute? Il mare. Anche se questa volta non si tratta di viaggi a prezzi imbattibili, ma di importanti accordi internazionali per salvaguardare il delicatissimo ecosistema del mare più giovane del mondo: il Mar Baltico. In una sessione dell’ultimo minuto l’Imo – Organizzazione marittima internazionale – l’agenzia delle Nazioni Unite per la tutela, la promozione e lo sviluppo delle attività marittime – ha infatti deciso di vietare lo scarico in mare di acque reflue a tutte le navi passeggeri e ai traghetti con rotte nel Mar Baltico. La decisione, che renderà gli scarichi illegali per tutte le imbarcazioni nuove a partire dal 2013, e dal 2018 per tutte le altre, è stata colta con soddisfazione dal WWF, che lotta da tre anni contro l’inquinamento delle acque del Nord Europa. «Questa è una tappa importante», ha affermato Mattias Rust, che ha rappresentato il WWF durante la riunione dell’Imo tenutasi l’1 ottobre a Londra. «Ora tocca ai Paesi Baltici responsabilizzarsi e assicurarsi che i loro porti forniscano le infrastrutture necessarie per il corretto smaltimento degli scarichi delle navi che attraversano i loro mari».
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Giù nel Nord
La Corte Suprema finlandese ha accettato il ricorso presentato da quattro organizzazioni ambientaliste contro la costruzione del gasdotto North Stream, una conduttura lunga 1.223 km che dovrebbe trasportare gas dalla Russia alla Germania passando per il Mar Baltico. I lavori di costruzione sono iniziati lo scorso maggio, ma secondo gli ambientalisti il gasdotto non sarebbe stato studiato adeguatamente e rischia di causare seri danni ambientali. Sono quattro le organizzazioni che hanno presentato il ricorso, tra cui la Ssl, la più importante organizzazione ambientale finlandese. La North Stream, che appartiene per il 51% al colosso russo Gazprom, dovrebbe fornire gas a 26 milioni di case.www.sll.fi
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