“La carta è più importante del territorio” è il titolo della personale di Jed Martin, il protagonista dell’ultimo romanzo di Michel Houellebecq. Lui fotografa le carte Michelin da angolature laterali che danno profondità al territorio, restituendo l’orizzonte e i punti di riferimento. Si coglie l’insieme, ma non in modo indifferenziato e piatto come da un’immagine presa sulla verticale, e contemporaneamente emergono dettagli che solitamente si colgono di persona, attraverso il contatto diretto. E’ un primo importante successo per Jed, che, senza averlo scelto, si trova a giocare il ruolo dell’artista. Ed è proprio la dimensione artistica e, in senso lato, creativa che domina la geografia, fornendo importanti stimoli ad operatori sociali che esprimono un costante bisogno di “mappare” bisogni e risorse nei reticoli comunitari. Sarà un caso ma il piano servizi del comune di Milano è stato redatto da un gruppo di architetti, urbanisti e designer che utilizzano elementi iconografici assimilibili all’arte figurativa per “ritoccare” l’oggettività della rilevazione fotografica e statistica. Ecco su questi temi la contaminazione tra professionalità sarebbe davvero generativa. E il fatto che alcune realtà di impresa sociale siano già orientate in tal senso potrebbe aiutare.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.