I veicoli diesel sono i principali responsabili delle emissioni di biossido di azoto (NO2), uno dei principali veleni dell'aria; è dimostrato che emissioni dei diesel sono cancerogene e incompatibili con la salute di chi abita nelle aree urbane.
Nelle maggiori aree urbane italiane le concentrazioni di NO2 superano talvolta anche del 50% il limite annuo medio previsto dalla legge (40 µg/m³).
La forte concentrazione di N02 nell’aria in particolare della pianura padana è confermata dal satellite Sentinel-5P dell’ ESA, l’Agenzia Spaziale Europea come si vede bene dalla fotografia di seguito.
La specialità del satellite europeo Sentinel-5P è quella di cercare l’inquinamento nell’atmosfera e può analizzare l’inquinamento dell’intero pianeta ogni 24 ore.
Il satellite ha scoperto grandi quantità di ossido di azoto nell'aria che circonda alcune parti dell’Europa. L’ossido di azoto è un gas contenuto negli scarichi di automobili, camion e altri veicoli, ma viene anche prodotto dalle grandi fabbriche che bruciano combustibili fossili come il carbone. Sentinel-5P ha rilevato alte concentrazioni di questo gas nocivo nell'atmosfera sopra l’Olanda, la regione della Ruhr in Germania occidentale, la Val Padana in Italia e alcune zone della Spagna.
È vero che il Nord Italia è tra le aree orograficamente più penalizzate, ma il peso del traffico veicolare è riconosciuto in tutta Europa come una delle principali fonti di emissione di gas nocivi. E i diesel inquinano più di altri motori. Ecco perché da più parti si chiedono maggiori restrizioni al traffico, seppur impopolari.
L’Italia è il Paese dell’Unione europea che registra più morti prematuri a causa dell’inquinamento dell’aria: sono i dati dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea).
I DATI DELL'INQUINAMENTO
Secondo questi dati del 2019, nel nostro Paese ogni anno si contano 14.600 al biossido di azoto (NO2) su 71.00 in tutta Europa, 58,600 decessi prematuri sono attribuibili al particolato fine (PM 2.5), 3.000 all’ozono (O3) . Le tre cifre non possono essere sommate a causa di numerose sovrapposizioni fra i tre inquinanti. Tuttavia resta il dato eclatante dell’Italia che guida la triste classifica europea delle morti da biossido di azoto, dovute come noto agli scarichi delle auto, in particolare dai veicoli diesel.
Per questo l’Associazione “Cittadini per l’aria” nel dicembre 2017 ha lanciato una campagna con l’obiettivo che i diesel vengano banditi dalle nostre città “NO2, NO GRAZIE” , ora alla terza edizione.
Gli abitanti della Città metropolitana di Milano , di Brescia , Bologna e Roma negli anni scorsi hanno mappato i veleni dell'aria, questa volta mettendo al centro bambini e ragazzi che sono i soggetti più esposti ai danni provocati delle emissioni inquinanti, monitorando quindi l’aria di fronte alle scuole.
A maggio 2018 sono stati pubblicati i dati delle analisi (vedi cartina).
In breve i risultati di Milano, raccolti da 'Cittadini per l'aria' dicono che:
Nella maggior parte dei casi, i 277 campionatori installati a Milano hanno evidenziato concentrazioni di biossido di azoto superiori ai 40 µg/m³ (microgrammi per metro cubo). In particolare, le concentrazioni superiori alla soglia dei 40 µg/m³ sono state 92% su base mensile e stimate in 55% su base annuale.
La situazione è critica: oltre 1 scuola e parco su 2 (50% delle scuole, 56% dei parchi giochi) supera i limiti di legge per le concentrazioni annue di questo inquinante.
NO2 NO GRAZIE, LA CAMPAGNA 2019
Ora Cittadini per l’Aria – associazione che ha scelto di impegnarsi per difendere il diritto di respirare aria pulita – lancia la terza edizione di NO2, NO Grazie!, campagna di scienza partecipata che vuole modificare le politiche locali per migliorare la qualità dell’atmosfera che ci circonda. Il progetto consente quest’anno agli abitanti di Roma, Milano e Napoli.
I cittadini grazie alla collaborazione con Salvaiciclisti Roma e il Comitato Vivibilità Cittadina di Napoli possonopartecipare al monitoraggio del biossido di azoto per poi presentare alle amministrazioni cittadine dati utili a supportare l’adozione di nuove misure anti-smog. Nelle tre città la situazione è da allarme rosso: nel 2018 la concentrazione media annua di questo gas altamente inquinante a Roma ha raggiunto 66 µg/m³. Milano e Napoli non stanno molto meglio con rispettivamente medie da 59 µg/m³ e a 56 µg/m³ misurate presso le centraline di traffico.
A Milano il monitoraggio si estenderà anche all’agglomerato della città come descritto ai fini della zonizzazione sulla qualità dell’aria e a Napoli comprenderà l’area metropolitana e Caserta.
Le precedenti edizioni del progetto, svoltesi prima solo a Milano (2017) e poi anche a Brescia e a Roma (2018), hanno consentito di raccogliere e presentare alle amministrazioni cittadine dati che sono stati determinanti per l’adozione di nuove misure di riduzione del traffico a Milano (nuova ZTL Area B) e a Roma (nuova ZTL euro 3).
I dati sono stati elaborati con il contributo dei ricercatori della Divisione di Chimica dell’ambiente e dei Beni culturali della Società Chimica Italiana e poi presentati alle amministrazioni con il patrocinio della Commissione Europea.
COME FARE PER PARTECIPARE
I cittadini, le famiglie, una scolaresca, un’intera azienda… tutti, aderendo al progetto, possono dare il loro contributo per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo (basta registrarsi al sito www.cittadiniperlaria.org). I partecipanti potranno ritirare, a fine gennaio, un kit di misurazione che dovrà essere collocato all’aperto ad una altezza di circa 2 metri e mezzo, seguendo delle semplici istruzioni. La qualità dell'aria può variare in modo significativo su brevi distanze, anche a seconda dell’intensità dei flussi di traffico. Proprio per descrivere la variabilità dell’esposizione all’inquinamento in un’area urbana, Cittadini per l’Aria invita tutti a partecipare.
L’obiettivo per il 2020? Ottenere una mappatura dettagliata delle aree urbane coinvolte: per questo è fondamentale posizionare molti kit di misurazione ed essenziale la partecipazione massiccia di cittadini, scuole, aziende….
Nel periodo di esposizione, previsto per quattro settimane durante il mese di febbraio 2020, il campionatore passivo raccoglierà per assorbimento il biossido di azoto (NO2) nell'aria nel punto prescelto. I campionatori saranno poi analizzati in laboratorio per ottenere i dati delle concentrazioni di NO2 misurate in ciascun punto di monitoraggio.
I dati elaborati dai ricercatori del Comitato Scientifico del progetto creeranno un database unico di informazioni preziose che gli epidemiologi utilizzeranno per determinare l’impatto sanitario dell’NO2 nelle tre città e che verrà messo a disposizione delle amministrazioni. I dati consentiranno di migliorare le capacità predittive delle concentrazioni e dell’esposizione nelle città e forniranno una descrizione precisa delle aree critiche facilitando la restituzione di informazioni utili alla pianificazione e raccomandazioni ai decisori politici.
Durante il corso dell’anno i partecipanti al progetto potranno diventare agenti del cambiamento prendendo parte a incontri, laboratori, azioni di attivismo civico per contribuire all’adozione di nuove misure per la riduzione degli inquinanti dell’aria, all’insegna del motto
La salute dell’aria comincia da te
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