Welfare

Manuela corre con il ReWalk

Alla gara di domenica 24 marzo anche Manuela Migliaccio con il suo ReWalk, l’esoscheletro reso famoso in tutto il mondo da Claire Lomas, che grazie a questo supporto robotizzato, ha corso in piedi senza carrozzina, la maratona alle Paralimpiadi di Londra 2012

di Carmen Morrone

Manuela, 29 anni, di Napoli, è paraplegica da tre dopo una caduta da un muretto mentre cercava di fare una fotografia. E da otto mesi sta sperimentando il ReWalk, nell’ambito di un progetto riabilitativo dell'equipe medica di Villa Beretta, presidio dell’Ospedale Valduce di Costa Masnaga (Lecco). Manuela ha imparato in brevissimo tempo a utilizzare l’apparecchio e riesce a camminare (alla fine dell'intervista  nel video la camminata della "collega" di Manuela, Claire Lomas) per due ore consecutive. La Stramilano non è un esordio, Manuela ha già partecipato a un paio di percorsi, ma per la prima volta si cimenterà su di una distanza di 10km.

La gara si svolge nell’ambito della Stramilano, una fra le half marathon (21 km) più importanti. Come si è preparata?
C’è stato un lungo e costante allenamento. Devo partire all’alba per poter essere all'arrivo all'Arena Civica, entro il tempo massimo. Questi tempi lunghi dipendono dal tipo di camminata del ReWalk e dalla mia falcata, che essendo minuta, non è quella di una gazzella. Ad aiutarmi, il solito gruppo di amici che si alterneranno, compreso il mio fidanzato.

Come ha scoperto ReWalk?
L’ho conosciuto navigando su internet, si trattava di una tecnologia israeliana, allora ho cominciato a informarmi se fosse usato anche in Italia. Fra i Centri, ho scelto Villa Beretta.

Come funziona?
ReWalk è un esoscheletro robotizzato che pesa  30 kg -ma è autoportante e non mi pesa sulle spalle- con quattro motori elettrici che, fa muovere l’anca e le ginocchia. In mano ho due stampelle che mi aiutano a mantenere l’equilibrio, sulle spalle porto uno zainetto di 2,5 kg che contiene le batterie e un piccolo computer. Una volta indossato, ReWalk legge i movimenti del mio busto, così se mi sporgo in avanti, ReWalk procede. E io cammino.

ReWalk sostiturà la carrozzina?
No. Almeno al momento per com’è fatto. È il migliore strumento fisioterapico che c’è sul mercato. Poter stare in stazione eretta e camminare mi ha permesso di migliorare la circolazione del sangue agli arti inferiori. Uso il ReWalk per passeggiare all’aperto, sul lungo mare Caracciolo di Napoli, dove vivo. In casa è ancora utile la carrozzina che ti lascia le mani libere, mentre con il ReWalk, come dicevo, devi tenere in mano le stampelle. La gente che mi vede camminare con una certa disinvoltura, si entusiasma. Ma io non voglio creare false aspettative, il robot non sostituisce la carrozzina.

ReWalk è in commercio?
Per quel che ne so non ancora. La sperimentazione di cui faccio parte serve proprio per testare il robot. Lo sto usando a casa mia per verificare la sua utilità, i suoi punti di forza e debolezza.

Cosa fa nelle vita?
Studio veterinaria, sono laureanda all’università di Bologna. E nel tempo libero mi piace giocare a basket e nuotare.

Con la sua partecipazione alla Stramilano, cosa vuole dimostrare?
È una sfida con me stessa. Lo faccio anche per gli altri. Ricevo decine di messaggi in facebook di persone che dicono di prendere forza leggendo la mia storia. E sembrano proprio sinceri. Mi invitano a continuare, perché per loro rappresento un riferimento. Non mi sento un esempio, piuttosto un messaggero che porta un messaggio di speranza e di ottimismo.

Nel video qui sotto Claire Lomas alle Paralimpiadi di Londra 2012


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