Famiglia

Mantica al Convegno su forme di finanziamento della cooperazione

Intervento del Sottosegretario agli Affari Esteri al convegno sul finanziamento della cooperazione organizzato da VITA.

di Chiara Brusini

“Saluto e ringrazio i partecipanti a questo convegno organizzato dal Settimanale Vita, i rappresentanti dell’AVSI, del CESVI, gli amici dell’Università Bocconi e dell’Inter Press Service.

L?iniziativa delle Giornate Italiane per la Cooperazione, quest?anno alla sua seconda edizione, costituisce un?occasione privilegiata per discutere con gli operatori e con gli esperti i problemi e le opportunità che si presentano alla politica di cooperazione internazionale.

La Cooperazione allo Sviluppo è una delle maggiori leve con le quali l?Italia svolge la sua politica internazionale ed offre un contributo di rilievo agli sforzi dell?intera Comunità Internazionale tesi ad alleviare la povertà nel mondo aiutando i Paesi in via di Sviluppo a rafforzare le loro istituzioni.

L?attività della cooperazione è uno strumento tanto più incisivo quanto più l?azione pubblica può essere innervata dal supporto della società civile in tutte le sue articolazioni, dal mondo dell?istruzione alle aziende, al volontariato.

Dopo il Vertice dei Paesi più industrializzati di Gleneagles, che ha posto al centro dei propri lavori, con il fattivo impegno italiano, la messa a punto di programmi sui grandi temi, dalla povertà alla tutela dell?ambiente, e all?indomani del Summit di new York, l?Italia, mediante l?azione concreta della propria Cooperazione, è impegnata a favorire quell??aggancio con la modernità? che altro non è che l?incontro con il futuro, per permettere uno sviluppo democratico, solidale e sostenibile.

Aiutare il mondo in via di sviluppo ad aiutarsi da solo è la chiave per uno sviluppo armonico ed equilibrato che diffonda quel senso di ?ownership? senza il quale non vi è né vera uguaglianza né consapevole dignità.

Oggi è radicato il convincimento che solo il partenariato tra pubblico e privato è in grado di generare le capacità e le risorse necessarie per offrire soluzioni positive alle drammatiche sfide con cui il genere umano si trova confrontato all?inizio del Terzo Millennnio, sfide cui le Nazioni della Terra devono rispondere insieme.

A fronte di tutto ciò è necessario identificare approcci e strumenti innovativi che ispirano questa azione collettiva.

Nessuno di noi oggi può sostenere che il problema dello sviluppo sia unicamente la scarsa disponibilità di risparmio, e che quindi sia sufficiente un?iniezione di capitale dall?estero.

L?esperienza ha dimostrato come la realtà sia più complessa, quanto possano essere controproducenti politiche statali errate e quanto i fallimenti di mercato (a causa di alti costi di transazione, asimmetria informativa, esternalità negative, posizioni dominanti) possano bloccare le prospettive di sviluppo. (….)

Nel campo dell?Aiuto Pubblico allo Sviluppo in questi anni lo strumento del microcredito si è dimostrato formidabile veicolo di promozione, facilitando l?accesso al credito di fasce di popolazione di fatto emarginate dai circuiti tradizionali di intermediazione finanziaria.

La Cooperazione italiana ha accolto con entusiasmo l?invito ad aderire all?iniziativa adottata a dicembre 1998 dall?Assemblea Generale Onu di proclamare il 2005 Anno Internazionale del Microcredito. (….)

Per quanto riguarda l?impegno nel settore sanitario, opera un nuovo strumento di finanziamento allo sviluppo: l??International Finance Facility?.(…) In tale ambito l?Italia ha aderito al progetto pilota denominato ?IFFIm? (International Finance Facility Immunization) garantendo l?erogazione di circa 30 milioni di dollari l?anno.

Negli ultimi anni appare sempre più evidente che l?efficacia degli aiuti è obiettivo ineludibile se si vuole raggiungere una partnership globale per lo sviluppo e accelerare il progresso verso gli Obiettivi del Millennio. ?Ownership?, coordinamento, armonizzazione, gestione per risultati e mutua responsabilità sono i cinque impegni che ci siamo dati a Parigi nel marzo 2005 (Paris Declaration on Aid Effectiveness).

L?impegno dei Paesi avanzati per lo sviluppo sostenibile e la riduzione della povertà non dovrebbe essere misurato soltanto in termini di Aps. Liberalizzazione del commercio, riduzione del debito, investimenti diretti e riforma dell?architettura finanziaria internazionale dovrebbero essere presi in considerazione.

Più in generale sosteniamo la raccomandazione che i Paesi Sviluppati devono moltiplicare gli aiuti per accrescere l?aiuto.

Il comune auspicio è che le ?Giornate per la Cooperazione 2005? possano promuovere maggiore conoscenza e apprezzamento dell?impegno e delle attività della Cooperazione Italiana diffondendo nell?opinione pubblica una crescente sensibilità in materia di aiuto allo sviluppo ed aiutando ad approfondire la riflessione avviata sugli strumenti di finanziamento e sulle nuove forme dell?Aiuto Pubblico allo Sviluppo.”

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