Non profit
Manovra, la stretta finale
Ultimi ritocchi per le misure allo studio del ministro Tremonti a caccia di 27 miliardi
di Redazione

Tagli, lotta all’evasione, pensioni, redditometro. La cura anti-crisi raccontata dai quotidiani in edicola, con le ricadute politiche
- La rassegna stampa si occupa anche di:
- MEDIO ORIENTE
- ISLAM
- LOTTA ALLA POVERTA’
- MINORI
- IMMIGRAZIONE
- ONLUS
Sono 4 le pagine che il CORRIERE DELLA SERA dedica alla manovra. Due sono interamente occupate dal commento di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, che oltre all’analisi sulle motivazioni e sulle necessità di questa manovra fanno anche le pulci alle varie misure allo studio. «Ma come si fa» si domandano Rizzo e Stella nel loro pezzo “Tagli alla spesa pubblica, stipendi congelati e fatture telematiche” «a spiegare alla gente che la situazione è drammatica, che la spesa pubblica nell’ultimo decennio ha continuato a salire in grande eccesso rispetto al Pil e che occorrono grandi sacrifici e grandi cambiamenti e una profonda discontinuità per rompere finalmente con quella tradizione italiana di affidarsi allo stellone perché alla fine tutto si aggiusta? » I due autori non danno una risposta alla loro domanda, si limitano solo a un semplice ma chiaro «Eppure non c’è scelta». Nel resto del loro lungo articolo, mettono in risalto che la manovra, oltre ad essere necessaria va anche controcorrente rispetto alle manovre del passato. Le misure radicali, sottolineano Rizzo e Stella «sono in urto con la filosofia, il carattere, l’ottimismo del Cavaliere che insiste nel maledire i corvi del malaugurio». Urta anche una parte della destra perché «chiamata a scelte impopolari in contrasto con gli interessi immediati di alcune categorie tradizionalmente considerate nel suo bacino elettorale». Ma urta anche «un mondo di dirigenti, funzionari, gran comis, uomini di panza ministeriali che si sono già posizionati ringhiosamente in difesa dello status quo». Tra gli scontenti anche i sindacati «ai quali sarà difficile far digerire certe scelte che molto bollerebbero automaticamente come macelleria sociale» e persino i partiti politici «i quali per la prima volta, a causa della gravità dei conti, potrebbero davvero veder sottoposto a un taglio radicale quel sistema dei rimborsi elettorali che, gonfiando soldi a dismisura, ha perso il posto del finanziamento pubblici abolito anni fa da un referendum». Insomma, una manovra credibile, si legge tra le righe, perché scontenta tutti. Tra le misure, Rizzo e Stella mettono in evidenza quelle degli stipendi «congelamento sulle cifre attuali, per tre anni, di tutti gli stipendi pubblici senza trucchi intorno a straordinari o cose simili»; quelle per i ministeri «taglio orizzontale del 10% per tutti i beni e i servizi»; lotta agli evasori, condono edilizio, rimborsi elettorali, costi della sanità ed anche quelli della protezione civile. «È impossibile davanti alle emergenze» scrivono Rizzo e Stella «controllare prima la distribuzione dei soldi? Può darsi. Ma a quel punto è indispensabile controllare meticolosamente tutto almeno dopo». E quando approverà la manovra, che si dovrebbe aggirare sui 27,6 miliardi, in consiglio dei ministri? Secondo il pezzo “Manovra, Tremonti accelera sui tempi”, il testo arriverà ai ministri entro mercoledì. «Pare dunque passata la linea fortemente voluta da Tremonti; non bisogna perder tempo, urge dare un segale forte, segnale di coesione e decisione, all’Europa e ai mercati, approvando presto la misura».
LA REPUBBLICA dedica il titolo forte al ddl intercettazioni e richiama in taglio medio il vertice odierno del Pdl: “Scontro sulla manovra via il condono edilizio”. I servizi all’interno. Roberto Petrini descrive un Tremonti sotto assedio arrivando nei giorni scorsi a minacciare le dimissioni: Palazzo Chigi teme interventi impopolari mentre i finiani premono per «condividere» la manovra (come ha detto Ronchi). Un copione in qualche misura già visto (quando nel precedente governo Berlusconi, Tremonti fu costretto alle dimissioni da Fini). Sale anche il pressing dei sindacati mentre la manovra perde i pezzi: il previsto condono edilizio è uscito dal menù, mentre resta l’operazione sugli immobili fantasma. Quanto alle pensioni Tremonti vorrebbe una sola finestra, altri due; sarebbero comunque salvi coloro che hanno raggiunto i 40 anni di anzianità. Salta anche la manovra sull’indennità di accompagnamento mentre rispunta un nuovo redditometro. Nel retroscena (“Tremonti rifiuta ogni rinvio «Siamo aggrappati a una parete non possiamo perdere tempo»”), Francesco Bei sottolinea che si allarga il fronte dei resistenti e non è escluso lo slittamento della manovra alla settimana prossima. Due interviste a confronto: a Enrico Morando del Pd (secondo cui l’origine vera della crisi è la mancanza di competitività: lancia la riduzione dell’Irpef sul reddito da lavoro femminile e propone di reintrodurre l’Ici sulle case di lusso); la seconda è al governatore Luca Zaia secondo cui è giunto il momento del federalismo..
IL SOLE 24 ORE del Lunedì dedica l’apertura della prima pagina alle misure del governo. “L’evasione sale a 120 miliardi” è il titolo. Il quotidiano di Confindustria ha calcolato l’evasione fiscale, la stima è di «quasi 120 miliardi tra Irpef, Ires, Iva, Irap, altre imposte e contributi sociali. Un dato che si riferisce al Pil 2009, in crescita rispetto al 2007 quando l’evasione stimata si fermava a 100 miliardi». L’aumento dei numeri della shadow economy è un «segno che la crisi cominciata nell’autunno di due anni fa ha avuto, tara gli altri, l’effetto di far crescere le attività nascoste». Nel servizio a pagina 5 si fa notare che le cifre del sommerso corrispondono a «oltre quattro volte il valore della manovra biennale che il governo si appresta a varare», e comunque la stima fatta rimane «prudenziale». Quindi il contrasto all’evasione annunciato dal governo sembra coerente, ci si chiede però «quale sarà il menu che verrà servito». A pagina 4 un articolo di Dario Deotto descrive invece il funzionamento del «nuovo redditometro», tra i criteri «l’attenzione alla famiglia, anche di fatto».
La manovra economica è commentata da Vittorio Feltri su IL GIORNALE che concorda con quanto scritto da Francesco Forte, docente di Economia, che chiosava la su analisi da tecnico: «moglie ubriaca e botte piena non si conciliano». E Feltri scrive: « difficile non concordare con Forte, anche se il Premier tenta sempre di fare miracoli e qualche volta li compie. Siamo perplessi forse la paura di perdere consensi è più forte della paura per l’aumento del debito pubblico vicino al 120 %. Il debito, appunto. Da oltre 20anni si grida che si vuole abbassarlo. Ma si tira a campare sperando in un improbabile ripresa e lasciando a chi verrà lo sgradevole compito di potare la spesa pubblica. Non sappiamo cosa abbia in mente Tremonti, però sappiamo che la Lega impone al Governo di non abolire le province e le comunità montane. La sensazione è che lui quatto quatto stia preparando una sorpresa, qualcosa di salvifico. Ci auguriamo di non confondere i nostri desideri con la realtà. In ogni caso ci affidiamo a san Giulio».
“Premi da manager. Tremonti prepara la maxistangata”, LA STAMPA pubblica un primo piano nelle pagine 6 e 7 sulla manovra da 24 miliardi del governo, mentre l’apertura dell’edizione di oggi è tutta dedicata all’anniversario della strage di Capaci dove persero la vita il giudice Falcone con la moglie e gli uomini della scorta, commemorata ieri. LA STAMPA mette in primo piano la decisione di inserire nella manovra 2011-2012 la tassazione su stock option e bonus aziendali e scrive che Tremonti incontrerà le parti sociali domani e che oggi stesso dovrebbe essere convocata la Consulta economica del Pdl: l’ultima parola sulla manovra uscirà da lì. In un pezzo intitolato “Fini in soccorso di Silvio e il governo ritrova l’unità” LA STAMPA scrive che Berlusconi, dopo i colloqui con Tremonti in questi giorni e le mediazioni di Gianni Letta, dovrà spiegare agli italiani quale manovra vuole portare al Consiglio dei ministri, che potrebbe tenersi martedì o mercoledì, e presentare a Bruxelles. Un inaspettato “assist” al premier è arrivato da Gianfranco Fini, «che non vuole una manovra troppo impopolare che colpisca i dipendenti pubblici». LA STAMPA commenta che «al di là del merito delle misure economiche», «è chiaro che Fini sta cercando di infilarsi nella crepa profonda che si è aperta tra il premier e il ministro dell’economia. E indebolire l’asse della Lega».
E inoltre sui giornali di oggi:
MEDIO ORIENTE
LA REPUBBLICA – Intervista al presidente siriano Assad: “L’America perde terreno con Russia, Turchia e Iran sarà un nuovo Medio Oriente”. Consapevole «del fallimento di America ed Europa nel risolvere i problemi del mondo, nella nostra regione», il presidente spiega: «da questo fallimento affiorano necessariamente altre alternative: una mappa geostrategica che allinea Siria, Turchi, Iran, Russia, accomunate da politica, interessi, infrastrutture. Prende forma un unico spazio che unisce cinque mari». Assad vede «un cambiamento epocale, non solo in Medio Oriente: Paesi, come anche Cina e Brasile, che non aspettano più che sia l’America ad assegnare le parti» e su Israele: «Se ci restituirà il Golan, noi non possiamo dire di no a un trattato di pace. Ma solo una coluzione complessiva garantisce la pace, quella vera».
ISLAM
IL GIORNALE – Fausto Biloslavo firma un’inchiesta nelle prigioni italiane dove aumentano i detenuti che si convertono. L’esperto: «Entrano ladri di auto, escono fanatici». C’è chi predica il terrore e chi camuffa i libri di Al Qaida. E una guida spirituale di Opera dice: «è giusto combattere la guerra santa». Intervista a Maria Elisabetta Lamberti Cesellati, sottosegretario alla Giustizia: «Il rischio di estremismo c’è. Ma l’isolamento funziona». Le fonti dell’inchiesta sono Sergio Bianchi, esperto di islam nelle carceri, Vittoria Menenti del carcere di Opera, e un rapporto redatto a Bruxelles. Un’infografica indica che13mila sono i musulmani nelle carceri italiane (50mila in Europa), rispetto ai 23 mila detenuti stranieri, 80 sono gli islamici in carcere in Italia (500 in Europa) per reati relativi al terrorismo.
LOTTA ALLA POVERTA’
LA STAMPA – “L’arma della creatività per vincere la miseria”. L’Onu chiede ai cittadini europei di ricordare ai propri governanti gli impegni presi per la lotta contro la povertà nel settembre del 2000 a New York. Come? Inventando un annuncio pubblicitario destinato ai maggiori quotidiani eruopei. L’iniziativa è del Centro regionale di informazione delle Nazioni Unite (Unric) che ha scelto LA STAMPA come partner esclusivo per l’Italia. C’è tempo fino a luglio per partecipare al concorso battezzato “Scatena la tua creatività contro la povertà”.
MINORI
LA STAMPA – “Sei mamma? Vai in Norvegia”. L’Italia «non è un Paese per mamme» scrive LA STAMPA, che fa uno screening a partire sentendo diverse associazioni, tra cui Caritas e Save the children, che quest’anno ha pubblicato il rapporto sullo stato delle madri nel mondo. «Il tasso di occupazione femminile in Italia è 12 punti più basso del dato medio della Ue» scrive LA STAMPA. «Il part-time è una formula praticamente sconosciuta, iscrivere un bambino all’asilo è poco meno che impossibile». Per quanto riguarda gli asili nido, l’Italia è lontana dall’obiettivo fissato dell’Ue di una copertura minima per il 33 per cento dei bambini. Si avvicinano solo Umbria, Emilia Romagna e Toscana che hanno valori superiori al 20 per cento.
IMMIGRAZIONE
IL SOLE 24 ORE – Nella sezione sull’Immigrazione (pagina 17) IL SOLE 24 ORE illustra le regole più utili per i lavoratori extracomunitari alle prese con il la dichiarazione dei redditi. Il titolo è “Stranieri all’appello del 730”, tra le norme segnalate si ricorda che «alle colf spetta, su richiesta, un attestato delle somme percepite nell’anno».
ONLUS
IL SOLE 24 ORE – Dopo una gestazione di due anni arrivano le linee guida sulla raccolta fondi dell’agenzia per le Onlus. “Al via la carta della trasparenza” è il titolo dell’articolo nella sezione Volontariato a pagina 41. «Trasparenza, rendicontabilità e accessibilità delle raccolte» sono i tre principi cardine. Per il presidente dell’agenzia, Stefano Zamagni ora le organizzazioni avranno a disposizione uno «strumento di buone prassi, che non può avere forza di legge ma che avrà effetti forti di moral suasion». La novità principale è il «documento sulla trasparenza», in pratica una «carta» dove i donatori troveranno «tutte le informazioni utili sull’iniziativa. All’argomento viene anche dedicata una «analisi» di Carlo Mazzini che esprime una riserva sul provvedimento: «non viene sottolineata l’importanza della fiscalità nelle pratiche di raccolta fondi»
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