Cultura

Manovra economica. Sindacati e artigiani la bocciano

Sonora la bocciatura che arriva da sindacati, mondo dell'artigianato e piccola impresa sulla manovra economica varata oggi dal governo

di Ettore Colombo

Sonora la bocciatura che arriva da sindacati, mondo dell’artigianato e piccola impresa sulla manovra economica varata dal governo. ”Mette un freno allo sviluppo” e’ la critica espressa all’unisono, alla quale si associano gli agricoltori della Cia. ”E’ il frutto di errori del passato” e’ il duro giudizio di Epifani mentre Pezzotta stigmatizza l’assenza di dialogo con le parti sociali pur in presenza di una manovra da 7,5 miliardi. ”Allo sciopero per ora preferiamo la discussione” dice tuttavia il leader Cgil. Taglia la spesa pubblica ma non cuce i rapporti con le parti sociali, sintetizza l’Ugl. La Confcommercio invoca interventi strutturali, rilevando tuttavia che una forte dose di antibiotici era necessaria. Una manovra dovuta, commenta a sua volta Confagricoltura mentre la Coldiretti si augura ora un Dpef di sviluppo, nel quale spera pure la Cna per bocca di Giancarlo Sangalli il quale esprime la preoccupazione delle imprese artigiane. GUGLIELMO EPIFANI, leader CGIL – La manovra varata dal consiglio dei ministri mi pare sia il frutto degli errori di finanza pubblica del passato. Per come si delinea, questa manovra non fa altro che mettere freni al piccolo sviluppo che era ripartito. E’ dunque una manovra che invece di sostenere lo sviluppo lo frena. SAVINO PEZZOTTA, leader CISL – Si e’ parlato in questi mesi di dialogo tra governo e sindacati. Pero’ si fa una manovra di 7,5 miliardi di euro e il governo non ci ha neanche informato. Se questo e’ il preludio a manovre che verranno, penso che la capacita’ d’ azione del sindacato dovra’ essere forte e incisiva. SERGIO BILLE’, pres. CONFCOMMERCIO – Per risanare i conti pubblici bisogna fare interventi che rendano strutturali i tagli alla spesa pubblica. Per abbassare la febbre a 40 gradi della spesa pubblica corrente era indispensabile ricorrere ad una forte dose di antibiotici, ma non si puo’ certo pensare che questa cura possa di per se’ essere sufficiente a rimettere in piedi quel grande malato che e’ oggi l’economia italiana. GIANCARLO SANGALLI, segr.gen. CNA – La manovra finanziaria del Governo rappresenta una grande preoccupazione per il mondo della piccola impresa, in particolare per quella del Sud. Una manovra non concertata con le parti sociali, per cui speriamo si inserisca in un progetto di rilancio dello sviluppo che vorremmo vedere contenuto nel prossimo Dpef , sul quale e’ peraltro necessaria un’ampia convergenza. Se il Dpef non puntera’ veramente allo sviluppo questa manovra inserira’ la retromarcia per il Paese. MARCO VENTURI, pres. CONFESERCENTI – Il decreto conferma le difficolta’ dei conti pubblici nella prima meta’ dell’anno, ma soprattutto la consuetudine a ricorrere ai tagli mentre si continua a rinviare il varo di interventi realmente necessari al rilancio dell’economia. FABIO CERCHIAI, pres. ANIA – Siamo sorpresi che il governo, disconoscendo il ruolo sociale delle assicurazioni, abbia approvato un provvedimento che conferma l’aumento di un prelievo sulle riserve vita, di per se’ illogico in quanto riferito a debiti delle compagnie verso gli assicurati. STEFANO CETICA, segr.gen. UGL – La manovra correttiva taglia la spesa pubblica ma non cuce i rapporti con le parti sociali ne’ una seria politica di investimenti e di sviluppo. Se questa e’ la premessa al Dpef la nuova fase del governo Berlusconi parte male. FRANCESCO CAVALLARO, segr.gen. CISAL – Trovandosi il Paese in una situazione di difficolta’, in una fase di crescita internazionale la decisione di andare a toccare il settore produttivo e con esso l’area meridionale, menoma le possibilita’ di sviluppo che gia’ si andavano manifestando. PAOLO BEDONI, pres. COLDIRETTI – L’ augurio e’ che il governo definisca con chiarezza la propria posizione con il Dpef e su esso si innesti una effettiva concertazione che faccia derivare i singoli accordi da una condivisione di un quadro generale di riferimento. CONFAGRICOLTURA – Un atto dovuto per ottemperare alle intese raggiunte dal capo del Governo in sede Ecofin. Comprendiamo l’esigenza di tagliare le spese pubbliche ma vanno limitati al massimo le decurtazioni per il Mezzogiorno e per le aree depresse. MASSIMO PACETTI, pres. CIA – manovra inadeguata, basata esclusivamente su tagli indiscriminati, non da’ alle imprese agricole quella flessibilita’ e quella possibilita’ di imporsi sul mercato globale e neppure sul terreno dell’affermazione dei sistemi regionali e dei distretti legati alla qualita’, alla tipicita’, al territorio e al made in Italy.


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