Welfare regionale

Manifestare per i propri diritti, per noi disabili non è un diritto

Nel 2024, in Lombardia migliaia di persone con disabilità con elevato bisogno di sostegno assistite dai loro familiari subiranno un taglio dei contributi economici: diverse centinaia fra loro, invece, non riceveranno addirittura alcun tipo di supporto: rimarranno in lista d'attesa. Le associazioni martedì scendono in piazza: quasi 200 le associazioni aderenti. Ma per le persone con disabilità e i loro caregiver, anche manifestare per i propri diritti è difficile

di Cristina Piacentini

Photo LaPresse - 15/04/2023 Torino (Italia) News - Prima edizione del Disability Pride di Torino.

Molte associazioni che si occupano di disabilità, tra cui Ledha – Lega per i diritti delle persone con disabilità e Fand Lombardia – Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità, invitano a scendere in piazza a Milano martedì 16 aprile e partecipare alla manifestazione “Difendiamo tutti insieme il diritto di esistere” (qui il manifesto e le richieste delle associazioni). Alle ore 11 ci troviamo, tutti insieme, in Piazza Duca D’Aosta, davanti alla sede del Consiglio Regionale della Lombardia: quasi duecento associazioni di persone con disabilità e cooperative lombarde hanno aderito alla piattaforma

È sostanziale far sentire la nostra voce alla politica, a “chi decide”. Si deve sapere che ci siamo e che non vogliamo siano prese decisioni che ci riguardano senza ascoltarci. Le risorse, i servizi dedicati alle persone con disabilità debbono rispettare i nostri progetti di vita. Ridurre i fondi destinati a sostenere la non autosufficienza significa di fatto limitare la possibilità di scegliere come e dove vivere per le persone con disabilità grave e gravissima, limitare la nostra dignità di persone, la nostra autodeterminazione, il diritto di poter partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita con le stesse opportunità di chi non ha disabilità. Significa non riconoscere l’importanza dell’assistenza fornita dal caregiver familiare e parimenti la possibilità di scegliere personale adeguato impiegato con regolare contratto. Occorrono “soldini” per potersi permettere un’assistente personale che ci aiuti a lavarci, ad andare al bagno e magari poterci pure accompagnare e farci uscire da casa! Non si sceglie di essere disabili: almeno lasciateci scegliere come vivere. 

Purtroppo a chi ha disabilità è precluso anche manifestare la propria volontà. Diventa un’impresa smisurata e martedì 16 accanto alle tante persone che scenderanno in piazza, ce ne saranno tante altre e forse ancora più tante, che non potranno farlo! 

Tantissime e insormontabili le motivazioni: dalle condizioni di salute, ai problemi di assistenza, al reperire servizi igienici accessibili, ai mezzi di trasporto non ancora adeguati. 

Anche la partecipazione degli stessi caregivers si scontra con tantissime difficoltà: dal non avere chi possa sostituirli nell’assistenza, nell’andare a prendere a scuola i figli, nel portarli a fare le terapie, nel dover dosare anche i permessi della Legge 104 perché servono e non sono mai abbastanza.

Ebbene, per molti anche il poter partecipare resta un miraggio, un diritto negato. Pertanto è vitale che coloro che hanno la possibilità di essere presenti e il privilegio di poter essere la voce di tutti, martedì ci siano in piazza per difendere i diritti di tutti, anche di quelli a cui questa possibilità non è data.  

Cristina Piacentini è referente Comitato Crema Zero Barriere.

In foto, la prima edizione del Disability Pride di Torino, aprile 2023. Photo LaPresse.

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