Economia

Maniaci del web, ora l’aiuto è online

Dal 7 febbraio è aperto uno sportello virtuale in cui chiedere consulenze psicologiche per liberarsi dall’ossessione della Rete. Chiara Sirna

di Redazione

Uno sportello web per chiedere aiuto e raccontare il proprio disagio di Internet-dipendenti. È l?ultima iniziativa satellite di un macroprogetto, Mondi solidali 2, avviato due anni fa dal consorzio Comunità solidali di Cgm che si occupa di salute mentale. Da lunedì 7 febbraio, chi non riesce a liberarsi dalla schiavitù del web, fino a essersi ridotto a dialogare ossessivamente soltanto con il computer, ha la possibilità di essere ascoltato, assistito e orientato proprio via Internet. Il servizio è attivo cinque giorni a settimana, da lunedì a giovedì e la domenica, dalle 21 alle 23. La procedura d?accesso è semplicissima: basta connettersi all?indirizzo www.sportelliweb.it e registrarsi online con un nickname e una password, in modo da mantenere anonimato e riservatezza. Da lì in poi mettersi in contatto con gli operatori diventa un gioco, almeno per chi è abituato (fin troppo) a navigare e comunicare in rete. Il programma è impostato su due livelli. Nella prima chat room, o stanza di comunicazione interattiva, l?utente racconta il proprio problema, mentre dall?altra parte un educatore o specialista in psicologia tenta di dare un primo consiglio e aiuto in tempo reale, magari indirizzando verso i servizi sociali e territoriali competenti. Il secondo step dell?assistenza scatta invece soltanto se il problema è tanto serio da richiedere, sempre online, una consulenza psichiatrica o psicologica specialistica. Il sistema dunque è veloce, funzionale, ma soprattutto permette di contattare quella fascia sempre crescente di persone che ormai, patologicamente, utilizzano soltanto Internet e i sistemi di chat per comunicare con il mondo esterno o coltivare qualche relazione. Ecco allora che anche l?orario è stato pensato ad hoc, proprio perché chi naviga in rete solitamente lo fa da casa in tarda serata. «Questo progetto è nato dall?idea e dall?intenzione», ha spiegato Paolo Rossi, curatore e coordinatore di ?sportello virtuale?, «di intercettare la più vasta gamma di persone possibile, ma soprattutto chi si muove esclusivamente in Internet e non riesce ad avere accesso a nessun altro tipo di servizio territoriale. Si cerca di rispondere a una vera e propria emergenza silenziosa, perché chi si chiude nel web non si rende nemmeno conto di esserne schiavo e di isolarsi». Certo è che, per il momento, quella avviata dall?inizio dei febbraio è solo una fase sperimentale che poi, in base alle tipologie di richieste o anche di utenti potrà essere modificata e migliorata. L?obiettivo principale, infatti, è offrire un servizio gratuito a misura, uso e consumo di chi vi accede. E nient?altro. Sportelliweb gode di un contributo della Cei, la Conferenza episcopale italiana, per la gestione del progetto e dell?équipe di lavoro, che è già stato versato attraverso il finanziamento dell?8 per mille coordinato dalla Caritas italiana. Ora non resta che monitorarne i primi risultati, sperando si tratti di successi in termini di assistenza a disagi nascosti da tempo.


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