#Mandigos, così i bambini scoprono gli alimenti di qualità
Un progetto della Regione Sardegna, realizzato dall’Agenzia Laore in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, i Consorzi regionali Dop e Igp, le associazioni di categoria. Dal 3 al 25 maggio, 1.330 scolari di 32 istituti apprenderanno sul campo gli strumenti per riconoscere e scegliere il cibo di qualità
Un grande desiderio di tornare, se non alla normalità, quanto meno a una vita più serena dopo due anni di pandemia e restrizioni e isolamento sociale. La voglia di stare insieme, possibilmente in allegria, componente importante per tutti ed essenziale per bambini e ragazzi, i più penalizzati (con gli anziani) dalle misure anti Covid-19. “#Mandigos – La Sardegna in tavola” si propone tanti obiettivi, tra cui la scoperta del cibo di qualità. Si tratta di una campagna di educazione alimentare che guiderà le scolaresche sarde tra le aziende e le attività agricole presenti nell’Isola, incoraggiando gli studenti a cimentarsi sul campo e conoscere il buon cibo. Il progetto è finanziato dall’Assessorato regionale dell’Agricoltura e Riforma agropastorale ed è realizzato dall’Agenzia Laore in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, i Consorzi regionali di tutela delle Denominazioni di Origine Protette (Dop) e delle Indicazioni Geografiche Protette (Igp) e le associazioni di categoria.
#Mandigos, arrivata alla sua terza fase, dopo aver coinvolto genitori, insegnanti e ragazzi delle medie (con seminari teorici di formazione e laboratori sensoriali e di degustazione), si rivolge ora ai bambini della scuola primaria, che potranno immergersi nelle realtà delle fattorie didattiche per esplorare a tuttotondo come si coltivano e trasformano gli alimenti e capire il loro legame con la tradizione sarda. Finalmente i bambini possono riappropriarsi dei loro spazi e della socialità. E anche per le fattorie didattiche, questa occasione segna il ritorno alla normalità dopo un biennio di forti limitazioni nell’accoglienza delle scolaresche. Sarà un’emozione ospitare i bambini che finalmente potranno prendere parte alle giornate di scoperta ed esperienza sul campo. Per i più piccini, sarà la prima volta visto che per due anni non è stato possibile effettuare alcuna attività didattica all’aperto.
Le fattorie didattiche iscritte all’Albo regionale della multifunzionalità della Sardegna apriranno le porte ai 1.330 partecipanti al progetto (iscritti in 32 istituti sparsi sul territorio regionale). Gli scolari potranno conoscere il filo che lega dal campo alla tavola i prodotti di punta dell’Isola: le Dop Olio extravergine d’oliva, Zafferano di Sardegna, il Carciofo spinoso di Sardegna, il Pecorino sardo, il Pecorino romano e il Fiore Sardo; le Igp Culurgionis d’Ogliastra e Agnello, insieme agli alimenti da agricoltura biologica.
Le scolaresche vedranno come dal seme si arriva alla pianta, come si ricavano le materie prime e come queste vengono trasformate nel prodotto finito: parteciperanno alla mungitura del latte, vedranno come si produce il formaggio e anche come può essere impiegato nella cucina tradizionale. Metteranno quindi, letteralmente, le mani in pasta per produrre gli alimenti. Una full immersion in allegria che darà ai giovani gli strumenti per riconoscere e scegliere il cibo di qualità. La giornata si concluderà con la degustazione dei piatti preparati per l’occasione. Sarà soprattutto lo spunto per ricucire la frattura fra i luoghi del consumo del cibo e quelli della produzione, avvicinando i bambini alla campagna e alla cultura contadina, scoprendo i cicli e i ritmi della natura e delle stagioni, il segreto delle trasformazioni delle materie prime.
L’esperienza nelle fattorie didattiche si articola in due momenti. Nel primo, iniziato a marzo nelle aule scolastiche, i gestori delle fattorie didattiche hanno presentato ai bambini la propria azienda, le attività e le esperienze nelle quali saranno coinvolti, l’origine e le caratteristiche dei prodotti del sistema agricolo regionale. Dal 3 maggio, invece, gli alunni saranno impegnati direttamente nelle fattorie per toccare con mano quanto imparato in classe. Raccogliere la frutta e fare il gelato, lavorare il formaggio e la ricotta, vedere come dal grano si arriva alla farina e da questa al pane. Potranno sentire gli odori e degustare i sapori (spesso nuovissimi, per loro, in particolare per i bimbi che vivono in città) delle pietanze cucinate durante la giornata. In altre parole, saranno impegnati in laboratori declinati a seconda del prodotto da analizzare.
Le fattorie didattiche oggi sono in grado di offrire percorsi e attività personalizzati per tutte le fasce di età, focalizzati sulle proprie specificità, che riescono a spaziare in un’ampia gamma di argomenti (sia dal punto di vista teorico che pratico) tra cui il ciclo delle stagioni, la biodiversità e i metodi di coltivazione biologici.
Le visite nelle fattorie delle diverse zone della Sardegna si concluderanno il 25 maggio. Questo progetto, secondo i promotori, vuole fornire ai bambini gli strumenti per essere adulti felici. L’infanzia è il periodo dell’apprendimento, della prima formazione, dunque questa fase della crescita è l’ideale per far conoscere e degustare gli alimenti di qualità, prodotti con sapienza e secondo la tradizione plurisecolare della terra dei nuraghi.
Le attività sono iniziate a dicembre 2019. Grazie alla campagna, i genitori e gli insegnanti hanno potuto approfondire anche il tema della sostenibilità alimentare, un concetto ampio che coinvolge – attraverso le scelte dei consumatori – l’economia, l’ambiente, il tessuto sociale e la qualità della vita delle comunità. L’obiettivo è quello di formare le giovani generazioni per avere consumatori consapevoli, ma anche contribuire a formare una cultura e una saggezza alimentare, prendersi cura della propria salute e di quella del pianeta, preservare gli alimenti genuini che fanno parte della tradizione secolare della Sardegna.
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