Salute
Mandela su Durban: “Così state dividendo il mondo”
Il leader sudafricano in un intervista alla Bbc attacca le discriminazioni imposte dai paesi ricchi
di Redazione
Povertà e fame costituiscono «una sfida per tutti nel nostro mondo, comprese le cosiddette nazioni industrializzate», ammonisce l’ex presidente sudafricano Nelson Mandela, a due giorni dall’apertura della Conferenza sul razzismo di Durban e a poche settimane dalla seduta dell’Onu a New York sui diritti di bambini, a cui Mandela parteciperà.
«Una delle tragedie che dobbiamo affrontare è rappresentata dalla globalizzazione che ha finora eluso i problemi della povertà, della malattia, della fame e dell’ignoranza. Ci aspettiamo che tutti impegnino le proprie risorse a sostegno dei paesi che ne sono privi». Intervistato dal pubblico di un forum della Bbc online insieme alla moglie Graca Machel, Mandela inoltre critica le sanzioni internazionali imposte ad alcuni Stati per l’impatto che i regimi di embargo hanno sui bambini, sostenendo che il bersaglio dovrebbero essere piuttosto i leader politici. In risposta ad una domanda posta da un bambino afgano costretto in un campo di rifugiati in Pakistan, Mandela afferma che i bambini non dovrebbero mai subire le conseguenze negative delle sanzioni. «Le sanzioni dovrebbero essere dirette contro chi al governo viola i diritti umani, ma dovrebbero comunque essere garantite scorte di medicinali e cibo per i bambini».
Una delle maggiori preoccupazioni di Mandela è la lotta all’Aids, che nel solo Sudafrica ha già lasciato orfani 800.000 bambini. «Siamo di fronte a problemi tremendi, prima di tutto dal punto di vista della prevenzione. Bisogna lavorare molto perché i costumi e la cultura di certe comunità proibisce di parlare di sesso, e molti si vergognano di quel che gli è capitato. Dobbiamo rompere questa barriera».
Il successore di Mandela, Thabo Mbeki, è già stato oggetto di aspre critiche per aver condotto un’azione poco incisiva nella lotta contro l’Aids. Anche gli elogi di Mandela ai leader di paesi africani come l’Uganda e il Senegal per il loro impegno a ridurre la diffusione dell’infezione da Hiv possono essere letti come una critica velata allo scarso impegno di Mbeki. Alcuni leader hanno pubblicamente abbracciato bambini affetti da Aids, un gesto dimostrativo molto apprezzato da Mandela: «Dobbiamo continuare su questa strada».
Sebbene uno degli obiettivi del Movimento globale a favore dell’infanzia guidato da Mandela sia impedire l’impiego di bambinisoldato, l’ex presidente ha affermato che ai tempi della lotta contro l’apartheid l’African national congress è stato costretto a inviare dei bambini all’estero perché fossero addestrati militarmente: «Contro l’arroganza del nemico e la stretta dell’oppressione non avevamo alternativa».
Mandela ha invitato i disoccupati dei paesi poveri che tentano disperatamente di emigrare per trovare lavoro in occidente a restare in patria. «Pur comprendendo le ragioni dei disoccupati che sentono la necessità di emigrare per esplorare nuovi pascoli, abbiamo ancor più rispetto per chi rifiuta di abbandonare il proprio paese, nonostante i problemi».
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