Cultura

Mandela, Roncalli e Rohner: ecco i nuovi Giusti

Sono tre delle sei figure a cui verrà dedicato uno spazio nel Giardino del Monte Stella. "La scelta del premio Nobel sudafricano è avvenuta poche ore prima della sua morte", riporta Gabriele Nissim, presidente dell'associazione Gariwo, ente promotori dell'iniziativa con Ucei e Comune di Milano

di Daniele Biella

L’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, composta da Gariwo, Ucei e Comune di Milano, ha scelto le figure esemplari che il prossimo 6 marzo saranno onorate al Giardino dei Giusti di tutto il mondo al Monte Stella. Durante la cerimonia, che per la seconda volta si terrà in occasione della Giornata Europea dei Giusti, un albero e un cippo saranno posati in memoria di Nelson Mandela, Angelo Giuseppe Roncalli (Papa Giovanni XXIII), Beatrice Rohner, Giovanni Barbareschi, Fernanda Wittgens e Giuseppe Sala. Approvati dall’Associazione su proposta di Gariwo, questi nomi hanno ricevuto il sostegno di numerosi enti e associazioni. In particolare, l’Unione degli Armeni d’Italia ha supportato la candidatura di Beatrice Rhoner e il Cdec, attraverso la storica della Shoah Liliana Picciotto, ha proposto le figure di Wittgens, Sala e Barbareschi in ricordo di tutti i Giusti milanesi.

Ad accomunare i nuovi Giusti del Monte Stella è un’etica della responsabilità tradotta, in contesti storici differenti, nella stessa capacità di agire avendo sempre come ispirazione il valore dell’essere umano. Nelle istituzioni e nella società civile, queste figure di laici e religiosi, facendo appello alla propria coscienza, hanno lottato contro le persecuzioni e aperto la strada del dialogo e della riconciliazione. "È stato molto emozionante apprendere della scomparsa di Mandela poche ore dopo l’approvazione del riconoscimento morale al Giardino del Monte Stella",  ha dichiarato Gabriele Nissim, presidente di Gariwo"E questo non è l’unico elemento a rendere significative le scelte del 2014. Onoreremo i Giusti milanesi che hanno contribuito al salvataggio di migliaia di ebrei e di antifascisti e affronteremo un tema per noi molto importante, caro anche a Papa Bergoglio, quello del primato della coscienza, anche nei momenti più difficili della Storia".

Nelson Mandela, simbolo della lotta all’apartheid, nei 27 anni trascorsi in carcere ha coltivato i valori di umanesimo e fratellanza, trasformando l’odio e la violenza in un progetto di riconciliazione tra le diverse anime del Sudafrica; Angelo Giuseppe Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII, dal 1935 al 1944 Delegato Apostolico a Istanbul, ha agito per soccorrere migliaia di ebrei in fuga dalla persecuzione nazista; Beatrice Rohner, insegnante svizzera, ha salvato ad Aleppo moltissimi bambini rimasti orfani durante il genocidio degli armeni del 1915 messo in atto dal Governo dei Giovani Turchi;

E i Giusti milanesi: Giovanni Barbareschi, sacerdote, ha portato in salvo in Svizzera migliaia di antifascisti, ebrei e prigionieri politici, procurando loro documenti falsi attraverso la sua “organizzazione di soccorso cattolico” (Oscar); Giuseppe Sala, presidente dell’Opera San Vincenzo, ha gestito direttamente la rete di aiuti ad antifascisti, soldati ed ebrei in fuga, per i quali trovava ricoveri e organizzava il trasferimento oltre confine; Fernanda Wittgens, donna di cultura, direttrice della Pinacoteca di Brera dal 1941, ha messo al sicuro le opere d’arte dalle requisizioni naziste e aiutato numerosi ebrei a fuggire nella vicina Confederazione Elvetica.

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