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Manconi: famiglie, è meglio per voi

«I Pacs possono ridare loro vitalità, incentivare le dinamiche di solidarietà interna. Il declino? Quello è un incubo di Ruini, non mio»

di Sara De Carli

«La gente si sposa, e si sposa in chiesa. Il declino della famiglia tradizionale è l?incubo di Ruini, non il mio. Non perché io me ne freghi, piuttosto perché io non vedo questa crisi devastante». Luigi Manconi, sociologo e responsabile nazionale dei Ds per i diritti civili, smorza i toni della polemica sui Pacs. Perché per lui, che nel 1996 è stato il primo firmatario del disegno di legge sulle unioni civili (quello a cui Prodi fa riferimento), in famiglia c?è posto per tutti. Vita: I Pacs in Italia riguarderebbero 550mila coppie di fatto. Però ci sono quasi 3milioni di famiglie monoparentali, per la stragrande maggioranza madri sole con figli, e 4milioni di famiglie unipersonali: a loro non pensa nessuno? Luigi Manconi: Che si stia parlando di una minoranza, è chiaro. Una minoranza cospicua, da tutelare al di là delle cifre. Ma non è vero che i Pacs riguardano solo le coppie di fatto e gli omosessuali. Nel disegno di legge che presentai nel 1996 si parla di unioni civili, senza entrare nel merito del tipo di legame che sussiste tra i contraenti. Nessuno dice che la relazione deve essere anche di tipo sessuale, e tantomeno si va a sindacare sull?identità sessuale dei contraenti. Nel mio schieramento siamo attenti a sottolineare come i Pacs possano riconoscere tutta questa ampia fenomenologia di comunità. Vita: I Contratti di convivenza solidale di Rutelli no? Manconi: No, e nemmeno la soluzione ruinesca. In questi giorni non appare per niente un secondo aspetto del ragionamento sulle unioni civili, quello sul riconoscimento pubblico di queste realtà di convivenza. Emerge un?impostazione che riduce tutto a una questione di diritti e garanzie: ma se affrontiamo questa realtà solo in termini di contratto privato tra due individui, senza pensare a un riconoscimento pubblico e a una normativa nazionale, quale forza potrà avere quel contratto nel momento in cui dovrà rivendicare diritti nei confronti di terzi? Questo è il motivo per cui i Pacs sono l?unica soluzione. Vita: Eppure in Francia, dove i Pacs sono in vigore dal 1999, sono stati firmati 100mila patti contro 1milione 700mila matrimoni? Manconi: Questo ragionamento deve farlo a Ruini, non a me. Io ritengo che i Pacs possano dare vitalità alla ?famiglia tradizionale?, che non siano una sua caricatura e tantomeno un?ipotesi concorrenziale. Possono all?opposto contribuire a rivitalizzare la famiglia e incentivarne le dinamiche di progetto e solidarietà interna, perché l?allargamento delle forme di convivenza rappresenta in ogni caso un fattore di rafforzamento della coesione sociale, non di disgregazione. Vita: Si spiega perché i registri comunali sono falliti? Manconi: Non sono falliti. Sono stati realizzati in pochissimi posti, in maniera estremamente sciatta e soprattutto nella più totale assenza di supporto da parte dello Stato. Vita: Perché concentrarsi su questa minoranza e non fare niente per la famiglia? Manconi: Veniamo da 4 anni e mezzo di governo di centrodestra, che ha drasticamente ridotto tutte le voci di spesa relative alla famiglia. Le nostre intenzioni vanno in direzione opposta. Però non credo sia saggia l?idea di porre in alternativa il sostegno alla famiglia monogamica eterosessuale e l?abbattimento delle discriminazioni nei confronti di altri cittadini.


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