Formazione
Mancini a capo dell’Istituto Africa&Oriente
Marco Mancini, Presidente della Crui, Rettore dell’Università della Tuscia, accademico dei lincei, è stato eletto Presidente dell’Istituto italiano per l’Africa e per l’Oriente, l’IsIAO.
di Redazione
Onorato e commosso per questa nomina, Mancini non ha nascosto le difficoltà gestionali che attendono il nuovo consiglio di amministrazione. Prima questione da affrontare sicuramente quella economica, aggravata da una batteria di tagli sul finanziamento ordinario succedutisi in questi ultimi anni. Tra i primi impegni della nuova presidenza un rilancio delle strategie dell’istituto e l’apertura a nuove partnership nazionali e internazionali.
I Presidenti dell’IsIAO che hanno preceduto Mancini sono stati grandi figure della cultura italiana. Filosofi, archeologi e filologi come Giovanni Gentile, Giuseppe Tucci, Sabatino Moscati e, da ultimo, Gherardo Gnoli.
Grazie a loro l’Istituto, che costituisce l’esatto corrispondente della “School of Oriental and African Studies” dell’università di Londra (nata nel 1916), si è fatto promotore di decine di campagne archeologiche, di studi e di una collana di grande rilevanza internazionale, la “Serie Orientale Roma” che annovera ormai un centinaio di volumi.
L’ente pubblico, fondato nel 1933 con il nome di Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente (IsMeO), si occupa della promozione delle culture orientali e africane e della ricerca in quegli stessi ambiti culturali e geografici.
Dotato di grande rilievo sul piano internazionale l’IsIAO, cui fa capo il museo nazionale d’Arte Orientale a Roma, ha diverse sedi decentrate e una importantissima Biblioteca.
Nel 1995 si è arricchito delle esperienze dell’ex-Istituto Italo-Africano che è confluito nel nuovo ente.
Il consiglio di amministrazione è composto da tre rappresentanti ‘esterni’ (comune di Roma, ministero degli Affari esteri e ministero dei Beni e attività culturali) e da due ‘interni’, eletti a loro volta da un’assemblea dei soci (uno dei quali Mancini ).
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