Volontariato

Manager a disposizione del non profit

Nato sedici anni fa il Gruppo Volontariato Professionale - Manageritalia Milano, sta cambiano e innovando il modo di aiutare gli altri. I manager del profit si rivolgono direttamente alle Onlus e, gratuitamente, mettono a disposizione le loro competenze manageriali

di Anna Spena

È nato nel 1999 il Gruppo Volontariato Professionale – Manageritalia Milano. Oltre 220 manager, che da sempre hanno lavorato in aziende profit, mettono a disposizione gratuitamente tutte le loro competenze per le realtà non profit. Giancarla Bonetta è la responsabile del gruppo, ha sempre lavorato nel settore dell’abbigliamento fino a ricoprire il ruolo di direttore commerciale di Hermes, multinazionale del settore del lusso. «Quando ho deciso di aderire all’iniziativa eravamo una decina in tutta la Lombardia», spiega a Vita.it, «il rapporto tra profit e non profit? È un percorso a doppio senso di circolazione: entrambi i settori devono imparare l’uno dall’altro».

Come è nato il Gruppo Volontariato Professionale?
Nel 1999, è stata un’idea di Amedeo Fioroni, e da otto anni io ricopro il ruolo di responsabile del Gruppo. Esisteva già, all’interno della Federazione Manageritalia Milano, un gruppo che si definiva di “volontariato sociale”. Però era un tipo di assistenza più individuale, che si basava molto sul legame tra il singolo manager e la persona disabile che necessitava di essere aiutata.

Perché è cambiato il modo di fare volontariato all’interno del gruppo?
Abbiamo capito che mettere a disposizioni degli altri anche le nostre competenze professionali avrebbe portato un valore aggiunto e ampliato la nostra possibilità e il nostro desiderio di aiutare le perosone; per questo ci siamo rivolti alle Onlus.

Quali sono i profili principali?
Sono molto vari, fanno parte del gruppo esperti di marketing, comunicazione, risorse umane, informatica… Soprattutto le figure all’interno del Gruppo sono altamente qualificate: di solito i manager che arrivano al momento della pensione hanno raggiunto l’apice della loro carriera; hanno ricoperto le posizioni più importanti all’interno delle aziende.

Del gruppo fanno parte solo manager in pensione?
No. Ci sono anche manager ancora in servizio. Ognuno, in base alle sue disponibilità, mette a disposizione il proprio tempo. Ovviamente chi è già in pensione ha più tempo da dedicare al volontariato, ma in ogni caso non manca mai l’energia! Le richieste di entrare a far parte del gruppo aumentano velocemente.

Quali sono state le ultime associazioni che hanno chiesto il vostro supporto?
Ultimamente abbiamo collaborato con il Banco Alimentare che ha sentito la necessita di migliorare la propria organizzazione nella distribuzione del cibo. Abbiamo aderito con entusiasmo al progetto Make a change: 10 manager, suddivisi in team di due, hanno aiutato i giovani che stavano creando progetti di impresa sociale. Li hanno supportati e consigliati nella realizzazione di un business plan che li portasse alla realizzazione di un progetto sostenibile dal punto divista economico.

Profit e non profit sono due realtà sempre più vicine…
Il mondo del profit ha bisogno di riferirsi al mondo nel non profit per capire meglio di cosa la società ha bisogno. A sua volta, il non profit deve guardare alla aziende profit per capire come diventare sostenibile dal punto di vista economico. È un percorso a doppio senso di circolazione: entrambi i settori devono imparare l’uno dall’altro.

Contatti: milano.volontariato@manageritalia.it

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